La proposta della Telecom “rischia di essere fortemente lesiva dei consumatori soprattutto se appartenenti alle fasce deboli”. Non si sono fatte attendere le reazioni alla novità annunciata da Telecom, che ha previsto di introdurre dal prossimo primo aprile un’unica tariffa per le telefonate verso i fissi e i cellulari, aumentando allo stesso tempo il canone. L’opposizione nei confronti di una decisione che rischia di penalizzare utenti anziani e fasce deboli, che da sempre telefonano fisso su fisso e chiamano i cellulari con la telefonia mobile perché così finora si risparmiava, viene dal Movimento Difesa del Cittadino, che chiede di ripensare l’aggiornamento del canone e di rendere facoltativa la scelta della nuova tariffa unica.
Secondo quanto annunciato alle associazioni dei consumatori, infatti, dal primo aprile Telecom adeguerà il costo per le chiamate effettuate dal telefono di casa verso tutti i numeri fissi e mobili portandolo a 5 centesimi al minuto, mentre sul canone si passerà dagli attuali 16,64 a 17,40 euro al mese e gli scatti alla risposta passeranno da 7,94 a 5 centesimi. Per quanto riguarda il prezzo al minuto, questo passerà per le chiamate da telefono fisso a telefono fisso da 1,90 a 5 centesimi, mentre per le chiamate fisso–mobile da 9,90 a 5 centesimi. In pratica aumenterà il costo delle telefonate verso i fissi mentre si ridurrà quello delle chiamate verso i cellulari.
MDC ha fatto sapere, attraverso una nota inviata in queste ore ai vertici della compagnia e alla presidenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che “la proposta della Telecom rischia di essere fortemente lesiva dei consumatori soprattutto se appartenenti alle fasce deboli. La crisi delle famiglie alle prese con aumenti sistematici delle bollette (le domande di rateizzazione sono cresciute del 48% per Eni e del 30% per Enel) – spiega MDC – non può essere completamente ignorata nelle TLC. Lo dimostra l’ultimo Rapporto dell’Autorità delle comunicazioni inglese (Ofcom) secondo cui proprio l’Italia è il paese che ha registrato i maggiori aumenti nella telefonia fissa (+ 22% rispetto a  Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti)”. Il canone inoltre disincentiva le linee fisse, che nel 2012 sono diminuite di 514 mila unità.
Chiediamo subito una moratoria degli aumenti preannunciati da Telecom – dichiara l’associazione – e l’urgente convocazione di un tavolo di confronto tra azienda e delle associazioni dei consumatori da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni”.


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