luce e gas

Si chiamerà BICSE (banca dati relativa agli inadempimenti dei clienti finali nel settore energetico) e secondo l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas dovrebbe servire a tutelare gli utenti “virtuosi”, separandoli dai morosi e da quegli astutissimi personaggi che riescono a cambiare fornitore lasciandosi alle spalle bollette di luce e gas non pagate. Una misura che venerdì scorso, nel corso di una specifica audizione, ha visto compatte tutte le associazioni nazionali dei consumatori e delle piccole imprese (CNA, Confartigianato e Confcommercio) nel dichiararsi unanimemente contrarie manifestando non poche perplessità.
Quella del cosiddetto turismo energetico sembra essere diventata una vera ossessione per l’Autorità. Ne corso dell’anno il regolatore ha sfornato  delibere e consultazioni su meccanismi che di fatto impongono misure sempre più stringenti a utenti domestici e piccole imprese per garantire che paghino quanto riportato sulle fatture (anche se derivanti da forniture abusive detratta la quota di commercializzazione). Una ragnatela di norme amministrative che stanno riducendo sempre di più i margini di contestazione dei clienti dell’energia e tutta una serie di garanzie, come la sospensione dei distacchi in pendenza di reclamo, conquistate dopo anni di lotte delle associazioni dei consumatori.
Tutto è partito a maggio con le regole del cosiddetto Sistema indennitario, in vigore dal 1° Novembre, che permetterà al fornitore uscente di vedersi pagare le morosità di luce o gas dalla Cassa conguaglio e la nuova società entrante costretta a fare da recupero crediti nei confronti del cliente appena faticosamente conquistato sul mercato libero.
Alle perplessità formalizzate dalle associazioni dei consumatori sull’assurda macchinosità del procedimento di autotutela  del cliente garantito dallo Sportello del Consumatore presso l’Acquirente Unico, l’Autorità per l’energia non ha mai fornito una risposta.
Nell’attesa, ecco arrivare ad Agosto la proposta della banca dati dei morosi che, in un mercato caratterizzato ancora da pratiche commerciali scorrette, attivazioni abusive anche ai defunti, conguagli fantasiosi, fatture stimate e ritardi postali, rappresenta per le associazioni un serio pericolo per tutti. Tra le tante, la misura secondo cui i clienti rischiano fino a 12 mesi di segnalazione anche nel caso di una semplice diffida per un ritardo nel pagamento.
Ma oltre ai problemi legati alla privacy ed alle conseguenze abnormi che potrebbe avere l’iscrizione e l’utilizzo dei dati degli utenti da parte di terzi, già tristemente vissute nelle banche dati creditizie, a preoccupare tutti gli stakeholders  è che la BICSE nascerebbe in un contesto di grave crisi economica per le imprese e con per famiglie assediate dagli aumenti costanti delle bollette energetiche che hanno raggiunti livelli di spesa mai visti: mediamente € 524,00 l’anno per l’elettricità e € 1.277,00 per il gas. E’ il nuovo dramma della Fuel poverty  che vede migliaia di nuclei familiari a rischio distacco.   
L’implementazione di misure anti morosità o del famigerato turismo energetico presupporrebbe una accurata indagine del fenomeno su cui allo stato l’Autorità ha dichiarato di non avere ancora stime ufficiali che ne chiariscano quantità, tipologia aree geografiche. I conti non tornano per le associazioni. Basta guardare i bilanci 2011 dei principali operatori di mercato per scoprire che i più grandi morosi e turisti dell’energia sono proprio le pubbliche amministrazioni centrali e locali, che naturalmente non entreranno mai nella banca dati dei clienti a rischio. Questi solo alcuni dei motivi che hanno indotto le associazioni a fare fronte comune ed a richiedere  un incontro urgente alle  Commissioni X di Camera e Senato sul parere favorevole espresso al quesito dell’Autorità ancora ignoto al pari di quello trasmesso al Garante della Privacy.
Andrebbero prima comprese ed affrontate le cause del perché gli utenti finiscono col diventare morosi prevedendo, ad esempio, l’estensione dei bonus elettrico e gas anche ai nuclei familiari con cassaintegrati o soggetti che hanno perso il lavoro durante ed oggi esclusi. Bisognerebbe poi agevolare le rateizzazioni prevedendo nuovi casi di concessione obbligatoria rispetto a quelli sanciti  nel mercato tutelato, operando una moral suasion delle società di vendita anche nella giungla del mercato libero.
Se  mancano dati precisi, perché procedere con tanta fretta prima sul sistema indennitario ed oggi sulla BICSE? Perché avviare una nuova consultazione per l’aumento dei depositi cauzionali dei piccoli utenti nell’ambito della revisione dei meccanismi di contenimento del rischio credito e di riconoscimento agli esercenti la maggior tutela degli oneri connessi alla morosità dei clienti finali?
L’Autorità sembra quasi impegnata inconsapevolmente in un esperimento regolatorio unico scollegato dalla realtà ed alquanto discutibile: la disincentivazione dei reclami e la trasformazione del mercato energetico (e in futuro anche di quello idrico) in un contesto d’impresa a rischio zero per gli esercenti con i clienti stretti tra sistemi di pagamento coattivi e l’incombente centrale rischi.
Restano ignoti anzi probabilmente nulli gli effetti benefici sulle tariffe della imminente banca dati dei morosi, ma una volta istituita è certo che rappresenterà davvero un buon viatico per meglio garantire a banche e società finanziarie i  plurimilionari acquisti di crediti dagli incumbent del settore. Basti pensare che Enel Servizio Elettrico lo scorso Dicembre ha ceduto 1.240,8 milioni di euro per fatture emesse e 836,0 milioni di euro da emettere, mentre Eni  Divisione Gas & Power ha ceduto 251 milioni di euro, con scadenza successiva al 31 Dicembre 2011.
 
di Francesco Luongo
Segretario Nazionale del  Movimento Difesa del Cittadino
Responsabile del Dipartimento nazionale servizi a rete


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2 thoughts on “Banca dati dei morosi? Le ragioni del no alla proposta AEEG

  1. Siamo Italiani (soliti furbetti) esce la legge trovato l’inganno a discapito di tantissime persone per bene.
    Il passo più lungo della gamba, prima si sconsigliava, adesso si consiglia,ma appena partiti ci s’accorge che non c’è la può fare.
    A che serve dare fiducia a della gente disperata ?.
    Perchè dare prestiti, o prolungare un’agonia che sarà molto lunga?
    Tutti i giorni riceviamo richieste d’aiuto per i prestiti che non riescono a far fronte.

  2. dal mese di aprile 2011 cessato contratto enel gas stò ancora aspettando il rimborso del deposito cauzionale… se devo qualcosa ad enel gas (VOGLIO BOLLETTA GIUSTA CON DECURTATO DEPOSITO CAUZIONALE) PREMETTO MAI RILEVATI CONSUNI,CONTATORE IN CASA ,E CHIUSO DA 3 ANNI X TRASFERIMENTO ,,ESTERO.

Parliamone ;-)

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