Come noto, le pubbliche amministrazioni sono poste in posizione subordinata rispetto al potere esecutivo facendo apparire la P.A. (e il diritto amministrativo), come un mero strumento per il potere esecutivo, quasi privo di rappresentanza e di autonomia. Questa inclinazione visiva consente di intravedere una piccola luce sull’aspetto psicocognitivo della P.A. e sul diritto amministrativo. Ciò per via della sua natura che non gli consente solo una mera funzione esecutiva.

Il sistema amministrativo, si basa su un vero e proprio circolo vizioso, in quanto le capacità attribuite alla P.A. derivano solo ed esclusivamente dalla legge e da essa appare impossibile discostarsi.

Pertanto, ciò porta a riflettere sul fatto che la P.A., si manifesta come una sorta di “autocrazia legalizzata”, al fine di governare la collettività.
Del resto, oggi risulta difficile avere fiducia in sistemi indipendenti dai nostri giudizi e ciò per via dell’ampia discrezionalità attribuita ai moderni Stati democratici.

LINK: ANALISI NEUROSCIENTIFICA DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO

Di Enrico Maria Tulli Guardabassi, Cultore della materia in Law ad Cognitive Neuroscience


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