Censis, la povertà energetica e la povertà digitale nell’Italia 2022 (fonte foto pixabay)

C’è la povertà assoluta, che coinvolge  più di 1,9 milioni di famiglie (il 7,5% del totale), cioè 5,6 milioni di persone. C’è la povertà energetica, che rischia di aumentare sensibilmente a causa della crisi energetica e delle spese per le bollette che si “mangiano” una parte sempre più grande di reddito. E c’è la povertà digitale, che a fronte di un mondo iperconnesso coinvolge poco meno di una persona su due fra gli anziani e i sotto-scolarizzati. Fra le pieghe del rapporto Censis di quest’anno ci sono i diversi volti della povertà in Italia.

La crisi energetica, i consumi e le preoccupazioni degli italiani

La crisi energetica, dice il Censis, è la principale fonte di preoccupazione per le famiglie italiane: per il 33,4%, ma la percentuale arriva al 43% tra le famiglie in una bassa condizione socio-economica, le più colpite dall’aumento dei costi incomprimibili.

Il rischio è che aumentino le persone che si trovano in una condizione di povertà energetica e dunque che non riescono a mantenere un livello adeguato di riscaldamento casalingo (erano l’8,8% delle famiglie italiane nel 2020) o che non riescono a far fronte alle bollette con il budget familiare a disposizione – il 5,6% delle famiglie è in ritardo con i pagamenti. Rischiano poi di aumentare, proprio con l’impatto della crisi energetica, le persone a rischio di povertà relativa o assoluta a causa della sempre più ampia quota di reddito familiare da impiegare per le spese energetiche, che sottrae risorse per il resto dei consumi. Naturalmente c’è poi la preoccupazione per la crescita anomala dell’inflazione che erode il risparmio di tutte le famiglie e il loro potere d’acquisto.

Censis: "L'Italia vive in uno stato di latenza". Il 66% degli italiani si sente insicuro
Censis: “L’Italia vive in uno stato di latenza”. Il 66% degli italiani si sente insicuro (Fonte immagine: Pixabay)

Crisi energetica, gli italiani guardano all’Europa

A fronte di tutto questo, gli italiani guardano all’Europa per rispondere alle sfide energetiche. L’85,6% degli italiani auspica che sia l’Unione europea a contrattare in maniera unitaria e centralizzata le future forniture energetiche, in modo da avere un potere di negoziazione maggiore riuscendo così a ottenere il miglior prezzo possibile. Per gli italiani in larga maggioranza (92,9%) sono necessari specifici fondi europei per favorire l’installazione di fonti di energia rinnovabili.

C’è poi la consapevolezza del ruolo individuale: l’impegno personale a modificare le abitudini di consumo per avere un impatto minore sull’ambiente (87,7%).

Il risparmio energetico in casa

Gli italiani guardano al risparmio energetico anche come impegno personale – ma è pur vero, leggendo i dati Censis, che per molti è un impegno obbligato dalla primaria necessità di contenere i prezzi delle bollette. Tanto è vero che una delle misure più attuate è quella di limitare il riscaldamento.

«Il 91,6% degli intervistati dichiara di acquistare preferibilmente elettrodomestici a basso consumo – dice il Censis – il 90,1% di utilizzarli soltanto a pieno carico in modo da massimizzarne l’efficienza, l’84,3% riduce la temperatura del riscaldamento o rinuncia al condizionamento in alcune stanze arrivando, nel 77,7% dei casi, perfino a spegnere il riscaldamento nelle stanze meno usate».

 

Fonte foto: Pixabay

La povertà digitale

C’è poi un’altra forma di povertà, che è quella digitale. E che riguarda soprattutto una fascia ben identificata di persone: gli anziani e coloro che hanno un livello di istruzione molto basso.

Gli ultrasessantacinquenni che possono definirsi utenti di internet (cioè che si collegano almeno qualche volta al mese) non vanno oltre il 51,4% del totale. Tutti gli altri (il 48,6% degli anziani) non si collega mai o quasi mai. In modo simile, tra le persone che dispongono al più della licenza media, la quota di coloro che risulta fuori da internet raggiunge il 43,6%. Dunque fra gli anziani e i sotto-scolarizzati poco meno di una persona su due è esclusa da internet.

Gli esclusi da internet sono in tutto l’8,1% della popolazione maggiorenne residente in Italia, circa 4,1 milioni di persone. Il profilo di queste persone è molto preciso: nell’80% dei casi si tratta di anziani, il 59,9% possiede la sola licenza media inferiore, per due terzi sono donne e in quasi la metà dei casi abitano in Comuni con meno di 10.000 abitanti. In otto casi su dieci il livello socio-economico è basso o medio-basso.


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