Supermercati, la praticità è il primo criterio per la scelta del negozio di fiducia

Supermercati, la praticità è il primo criterio per la scelta del negozio di fiducia

I consumi di dicembre vanno giù di oltre l’11%. E per il 2021 appena iniziato potrebbe esserci una falsa partenza senza alcun rimbalzo dell’economia.

I consumi di dicembre sono scesi un po’ meno rispetto al mese di novembre ma confermano una generale situazione di crisi per tutti i servizi. Tengono solo le spese per l’alimentazione, per le comunicazioni. Tengono un po’ i giocattoli. Insomma, reggono solo i settori nei quali c’è stata da parte delle famiglie una qualche ricerca di “normalità” durante le feste di Natale.

ICC Confcommercio: meno 11% per i consumi di dicembre

L’Indicatore dei consumi (ICC) Confcommercio indica che a dicembre i consumi sono scesi dell’11,1% su base annua. A gennaio l’Ufficio studi Confcommercio prevede un calo del 10,8% del Pil e prezzi in leggera ripresa nel primo mese dell’anno.

La discesa dei consumi di dicembre è sintesi di un leggero calo dei beni (-0,6%) mentre per molti servizi di mercato, anche per dell’inasprimento delle misure nel periodo delle festività natalizie, la caduta ha ampiamente superato il 50%.

Meno 91% per i servizi ricreativi, meno 67,5% per gli alberghi e meno 62% per bar e ristoranti: questi i settori nei quali si fa sentire di più la crisi dei consumi.

 

 

Consumi: giù la mobilità e il tempo libero ma anche l’abbigliamento

«Il calo dell’11,1% – spiega Confcommercio – è la sintesi di riduzioni del 41,3% per i servizi, i più colpiti dalle misure restrittive, e dello 0,6% per i beni. Nel complesso del 2020 l’indicatore segnala un calo del 14,7%, con una riduzione del 30,3% per i servizi e del 7,9% per i beni. Fanno eccezione a questo andamento solo le spese per l’alimentazione domestica (+2,1%) e per le comunicazioni (+8,7%)».

Il calo maggiore nei consumi c’è stato per i servizi legati alla mobilità e alla fruizione del tempo libero, sui quali pesano le diverse misure restrittive adottate in chiave anti-covid.

Si salvano un po’ i beni perché le famiglie hanno cercato di conservare «un’apparenza di normalità durante le festività di fine anno».

Questo però non incide più di tanto su alcuni settori come abbigliamento e calzature, che fanno registrare un calo del 12,1%. Per molti settori, spiega Confcommercio, c’è stato un tracollo della domanda: servizi ricreativi, abbigliamento, calzature, arredamento.

“Mancato rimbalzo dell’economia”

Non è detto poi che nell’anno appena iniziato ci sia una ripresa in tempi brevi.

«Visto il peggioramento della situazione sanitaria e il prolungamento delle misure di contrasto alla pandemia, non è detto che il 2021 porti l’atteso “rimbalzo” dell’economia italiana deludendo così le aspettative di un concreto recupero di ampia parte delle perdite di prodotto e di consumi patite nel 2020».

Spiega Confcommercio che «pure immaginando una ripresa nella tarda primavera, assumendo vasta efficacia delle attuali campagne vaccinali in Italia e nei paesi partener commerciali, di fatto le restrizioni all’attività produttiva si protrarranno ancora a lungo. L’esercizio di realismo cui si è obbligati porta a non escludere un mancato rimbalzo dell’economia italiana nel 2021, deludendo le aspettative di un concreto recupero di ampia parte delle perdite di prodotto e di consumi patite nel 2020».

 

Crollano i consumi, giù le spese per il tempo libero e il fuori casa

 

Consumatori: Natale in rosso

I dati sui consumi di dicembre sono accolti come il segnale di un Natale in rosso con consumi giù da parte delle associazioni dei consumatori. Per l’UNC sono dati disastrosi.

«Un Natale in rosso, con crolli del 91% per i servizi ricreativi, 87% per i trasporti aerei, 67,5% per gli alberghi. Unica voce a salvarsi, tra le spese non obbligate, i giocattoli, +3% su dicembre 2019 – commenta il presidente UNC Massimiliano Dona – Insomma, la decisione di inasprire il lockdown proprio prima di Natale, nonostante in base ai 21 parametri praticamente tutte le regioni non fossero più zone rosse, rischia di averla dato il colpo di grazia a molti settori economici che contavano sulla festività per riprendersi».

«Nemmeno il Natale ha salvato i consumi», commenta il Codacons, per il quale nel 2020 i consumi si sono ridotti di 120 miliardi di euro rispetto al 2019, con una minore spesa di oltre 4600 euro a famiglia. Le previsioni per il 2021 non sono buone, conclude l’associazione, e un terzo delle famiglie già prevede di ridurre i consumi nel corso dell’anno.


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1 thought on “Confcommercio: i consumi di dicembre vanno giù. E la ripresa si allontana

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