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Editoria, AIE: nel 2020 romanzi e saggistica crescono del 2,4%
Nel 2020 le vendite di libri cartacei sono cresciute dello 0,3% a prezzo di copertina. Una crescita ancora più marcata, pari al 2,4%, se si considerano e-book e audiolibri
L’editoria in Italia chiude il 2020 con il segno più: “una delle migliori performance a livello europeo”, afferma l’AIE. In particolare l’editoria di varia (narrativa, saggistica, per bambini e ragazzi, venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, ebook e audiolibri), è cresciuta del 2,4%, raggiungendo gli 1,54 miliardi di euro a prezzo di copertina.
Ricardo Franco Levi, il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e vice presidente della Federazione degli editori europei (FEP), illustrerà domani, 29 gennaio, i dati principali dell’analisi di mercato realizzata dall’Ufficio studi AIE, in occasione della giornata conclusiva del XXXVIII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri.
Editoria, in aumento e-book e audiolibri
Secondo i dati dell’indagine, nel 2020 le vendite di libri cartacei sono cresciute dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi. Una crescita ancora più marcata, pari al 2,4%, se si considerano e-book (cresciuti del 37%, a 97 milioni) e audiolibri (+94%, 17,5 milioni). Grazie a questi aumenti, infatti, la lettura e l’ascolto digitale valgono oggi il 7,4% delle vendite del comparto varia.
Ancora più significativa la crescita in termine di copie (+2,9%), dove il +36,6% degli e-book ha più che compensato il leggero calo delle copie di libri (-0,8%). Nel complesso, dunque, gli italiani hanno acquistato 104,5 milioni di libri, al netto degli audiolibri per i quali non è possibile avere un valore “a copia”, in quanto acquistati soprattutto in abbonamento.
Cresce il settore online
“Dietro questi numeri positivi si cela, tuttavia, uno scenario complesso”, spiega l’AIE.
Le librerie, e più in generale i canali fisici, cedono quote di mercato all’online, che dal 27% del 2019 cresce fino al 43%. L’analisi segnala, inoltre, la concentrazione di una larga fetta delle vendite nelle mani di un solo operatore.
Tuttavia i canali fisici hanno recuperato terreno rispetto all’online nel corso dell’anno, passando dal 52% di aprile al 57% di fine dicembre. In questo panorama, l’AIE sottolinea la particolare difficoltà delle librerie di catena, tra cui quelle che si trovano nei centri turistici delle città d’arte, all’interno dei centri commerciali, stazioni ferroviarie e aeroporti.
Editoria, le criticità
Tra le criticità riscontrate, quella dell’editoria scolastica, fondamentale nella didattica a distanza, che ha avuto un anno condizionato dal limitato rinnovo delle adozioni. In difficoltà anche settori molto specifici, come l’editoria d’arte, quella turistica e professionale giuridica.
È andata meglio, invece, l’editoria universitaria, grazie alla valorizzazione del libro nella didattica a distanza.
Il confronto con l’Europa
“I nostri dati erano in linea con Francia e Germania fino ad ottobre –, ha ricordato Levi – è stata l’apertura delle librerie durante l’ultimo lockdown a fare la differenza”.
Il dato positivo italiano (+0,3%), esclusi e-book e audiolibri, è superiore, infatti, a quello di Francia e Germania, che calano rispettivamente del -2% e del -2,3% e poco inferiore a quello spagnolo (+1%). Regno Unito (+5,5%), Olanda (+7%) e Finlandia (+2%) – tra i Paesi che ad oggi sono in grado di fornire questi dati – mostrano tendenze migliori rispetto all’Italia, mentre crolla il Portogallo (-19%).
