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Istat: a novembre la fiducia dei consumatori va giù
Istat: a novembre va giù la fiducia dei consumatori. Peggiorano le aspettative sulla situazione economica del paese, su quella della famiglia e sulle possibilità future di risparmiare
La fiducia dei consumatori va giù a novembre. Peggiorano le aspettative sulla situazione economica del paese e della propria famiglia e le possibilità future di risparmiare. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a novembre 2021 si stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 118,4 a 117,5), mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese rimane sostanzialmente stabile (da 115,0 a 115,1).
La flessione della fiducia dei consumatori dipende soprattutto dal peggioramento delle attese sulla situazione economica generale e di quelle attinenti la sfera personale. Più in dettaglio, il clima economico e quello futuro sono in deciso peggioramento (i relativi indici calano, rispettivamente, da 142,2 a 139,8 e da 125,4 a 121,0) mentre il clima personale registra una riduzione più contenuta (da 110,4 a 110). Solo il clima corrente è in crescita, con l’indice che passa da 113,7 a 115,2.
«L’indice di fiducia dei consumatori registra una diminuzione, rimanendo comunque su livelli storicamente elevati – commenta l’Istat – Tra le nove serie componenti, peggiorano le aspettative sulla situazione economica del paese, quelle sulla situazione economica della famiglia e le opinioni sulle possibilità future di risparmiare. Con riferimento ai giudizi, emergono peggioramenti di quelli sul bilancio familiare e sull’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli».

UNC: pesano caro bollette e caro vita
Sull’andamento al ribasso della fiducia dei consumatori pesano caro bollette e caro vita, commenta l’Unione Nazionale Consumatori.
«Dato negativo su cui pesa il caro bollette e il caro vita. Crollano, infatti, le attese sulla situazione economica dell’Italia che precipitano da +40,9 a +21,7 – dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Ecco perché il Governo deve intervenire con urgenza riducendo di 20 centesimi le accise sui carburanti per riportare i prezzi a quelli di inizio anno. Quanto ai 2 miliardi messi in manovra per luce e gas serve come minimo un raddoppio dello stanziamento per avere una stangata analoga a quella del quarto trimestre 2021».
