Basta gabbie negli allevamenti, animalisti: la Commissione UE fa marcia indietro

Basta gabbie negli allevamenti, animalisti: la Commissione UE fa marcia indietro (Foto di Borko Manigoda da Pixabay)

“La Commissione sta facendo marcia indietro sull’impegno formale preso di proporre una normativa per vietare l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti,  e venendo meno alla sua responsabilità nel processo democratico di risposta alle Iniziative dei Cittadini Europei”: così Essere Animali, nel commentare il programma di lavoro 2024 che – stando a quanto riferisce l’associazione – è trapelato ieri a Bruxelles, e che sarà presentato oggi in plenaria al Parlamento europeo.

“La Commissione europea non ha mantenuto l’impegno, preso a fronte delle richieste chiare e inequivocabili di milioni di cittadini, di proteggere con leggi più adeguate miliardi di animali allevati in Europa – dichiara l’associazione -.  Allo stesso tempo è sconcertante che si impegni a pubblicare solo una delle quattro proposte di legislazione  promesse entro la fine dell’attuale mandato”.

Gabbie negli allevamenti, la denuncia degli animalisti

“Nel 2020, la Commissione europea si è impegnata a rivedere la legislazione sul benessere degli animali nell’ambito della strategia Farm to Fork e del Green Deal, ma – denunciano Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV, organizzazioni italiane aderenti a Eurogroup for Animals – secondo il programma di lavoro trapelato a Bruxelles, la Commissione non ha incluso le proposte promesse per l’aggiornamento delle ormai antiquate normative di protezione degli animali allevati, impegnandosi a presentare solo una proposta per modificare il regolamento sui trasporti di animali vivi, che sarà pubblicata a dicembre, prima della scadenza dell’attuale mandato”.

Restano in sospeso le normative sugli animali da allevamento, sulla macellazione e sull’etichettatura – dichiarano le associazioni. – Particolarmente preoccupante è l’assenza di una chiara tempistica per il regolamento sulle condizioni degli animali in allevamento, attraverso il quale la Commissione avrebbe dovuto mantenere l’impegno, preso formalmente e pubblicamente dalla Commissione stessa nel 2021, di proporre una legislazione per eliminare gradualmente le gabbie, in risposta all’Iniziativa dei Cittadini (ICE) “End the Cage Age”, firmata da 1,4 milioni di cittadini“.

“Pertanto – proseguono – la mancata menzione delle suddette proposte normative nel programma di lavoro rende molto probabile che vengano differite alla prossima Commissione, lasciando così miliardi di animali non protetti per gli anni a venire e il futuro delle proposte stesse in bilico”.

Secondo gli animalisti, inoltre, mancano il Quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (FSFS), anch’esso atteso per la fine del 2023, e la tanto attesa revisione del regolamento REACH nell’ambito della Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, a lungo discusso come elemento centrale del Green Deal dell’UE per raggiungere l’obiettivo di un ambiente privo di sostanze tossiche e come elemento chiave per contribuire a promuovere ulteriormente una strategia che anticipi in termini più concreti l’eliminazione graduale dei test sugli animali.

“Siamo estremamente delusi dal fatto che la Commissione non abbia avuto la volontà politica di impegnarsi a mantenere la sua promessa, voltando le spalle ai cittadini e alla scienza. Per decenni abbiamo avuto numerosi dialoghi, valutazioni d’impatto e pareri scientifici. Le petizioni, le ICE e l’Eurobarometro speciale del 2016 dimostrano chiaramente che i cittadini europei vogliono di più per gli animali, eppure la lobby industriale, a cominciare da quella zootecnica, continua ad avere il sopravvento. Noi però non ci arrendiamo e continueremo a fare pressione affinché la Commissione europea si impegni a rispettare un calendario chiaro per le altre proposte, a cominciare dal promesso divieto dell’allevamento in gabbia”, dichiarano Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV.

“La scorsa settimana, decine di organizzazioni per la protezione degli animali, diversi eurodeputati e numerosi sostenitori si sono riuniti davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles per chiedere pubblicamente alla Presidente Von Der Leyen di pubblicare tutte le proposte di revisione della legislazione sul benessere animale. Gli eurodeputati hanno definito la mancata presentazione delle proposte da parte della Commissione europea un “fallimento democratico” – concludono le associazioni. – Anche la famosa etologa e conservazionista, Messaggero di Pace delle Nazioni Unite e fondatrice del Jane Goodall Institute, la dottoressa Jane Goodall, si è unita all’appello e ha chiesto al Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen un incontro urgente per discutere della questione”.


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