
Greenpeace e Scomodo: Hack The Ads, quando la pubblicità è anticonsumista
“Abbiamo voluto immaginare – per un giorno – Roma senza pubblicità commerciale”, ha detto Chiara Campione di Greenpeace.
Nelle notti di sabato e domenica circa duecento persone hanno partecipato al workshop “Hack the Ads” di Greenpeace e Scomodo e hanno tappezzato il centro di Roma con manifesti alternativi alla pubblicità commerciale. Una pubblicità che stimolando i consumi individuali, è una delle cause dell’eccessivo sfruttamento di risorse ambientali difficili da rigenerare. L’iniziativa si inserisce all’interno della terza edizione del “Make Something Week”, il makers festival internazionale di Greenpeace. Nella capitale, la collaborazione tra Greenpeace, Scomodo e Spin Time Labs, ha dato vita a un evento con l’obiettivo di promuovere modelli di consumo sostenibili.

“Abbiamo voluto immaginare – per un giorno – Roma senza pubblicità commerciale. Al suo posto opere d’arte, messaggi sociali e culturali, la ribellione alla plastica, la denuncia di modelli di business predatori per l’ambiente e speranza per le nostre vite ed il Pianeta. Ciò a cui aspiriamo non dovrebbe essere dettato dalla pubblicità ma dalla volontà di mettere al sicuro le nuove generazioni (e le città in cui vivremo) dai cambiamenti climatici” conclude Campione.
Scrive per noi

- Sono quello che mangio. E sono anche quello che scrivo, parafrasando Ludwig Feuerbach. Nella mia vita privata e nella mia professione ho sempre amato conoscere, sperimentare e scrivere di cibo. La sicurezza e la qualità alimentare sono le principali tematiche di cui mi occupo ad Help Consumatori oltre che la tutela del cittadino in generale. Una passione che mi accompagna in questa redazione sin dal 2005 quando sono giunta sulla tastiera di HC a seguito del tirocinio del primo Master universitario in tutela dei consumatori presso l’Università Roma Tre. E ovviamente la mia tesi fu sulla Sicurezza dei prodotti!