Puliamo il mondo, per un clima di pace. Conto alla rovescia per l’iniziativa di Legambiente (Immagine Legambiente)

È partito il conto alla rovescia per Puliamo il mondo, edizione 2024. La campagna di volontariato ambientale, organizzata da Legambiente, chiama all’azione cittadini di ogni età, studenti, amministrazioni e aziende, per ripulire insieme aree verdi, strade e piazze di città, sponde di fiumi e spiagge dai rifiuti abbandonati. Puliamo il mondo torna quest’anno nelle date ufficiali del 20, 21 e 22 settembre. Solo lo scorso anno l’iniziativa ha raggiunto 1300 città e ha coinvolto 400 mila volontari.

“Con Puliamo il Mondo 2024 – si legge sul sito della campagna vogliamo nuovamente promuovere e sottolineare l’importanza del Clima di Pace, poiché è per noi fondamentale dimostrare che la Pace deve essere costruita dal basso, lavorando insieme alle realtà locali, alle comunità, a tutti i cittadini e le cittadine e rifiutando ogni forma di odio, violenza e pregiudizio: solo in questo modo sarà possibile dar vita a territori rispettati e ambienti inclusivi e accoglienti”.

Tre giorni per il pianeta e per la pace

«Puliamo il mondo – ha detto Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è la nostra campagna storica che ben sintetizza e racconta l’impegno del volontariato che crede in un mondo più pulito, sostenibile, accogliente e libero da pregiudizi, odio e barriere di ogni tipo. Per questo anche quest’anno il motto sarà “per un clima di pace”».

La tre giorni di mobilitazione in nome del Pianeta mette al centro la tutela dell’ambiente, la cura di città più pulite, il senso di comunità, insieme a pace e rispetto.

Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean up the World, la campagna internazionale di volontariato nata in Australia nel 1989, che Legambiente organizza dal 1993. Oltre alle tradizionali attività di pulizia nelle città, su spiagge e sponde dei fiumi, anche quest’anno i volontari di Legambiente organizzeranno dei monitoraggi nei parchi urbani per stimare quantità e tipologia dei rifiuti raccolti all’interno di aree verdi. Verrà, inoltre, portato in primo piano anche il tema dell’inquinamento del marine litter sottolineando come la grande emergenza dei rifiuti in mare dipenda dalle abitudini umane e da modelli di produzione e consumo sulla terraferma.


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