
"Caccia selvaggia", LNDC Animal Protection si oppone e lancia la petizione #siamotuttisottotiro (foto Pixabay)
“Caccia selvaggia”, LNDC Animal Protection si oppone e lancia la petizione #siamotuttisottotiro
LNDC Animal Protection ha lanciato una raccolta firme indirizzata al Governo, per chiedere di fare un passo indietro rispetto all’emendamento “caccia selvaggia” contenuto nella Legge di Bilancio
“Con l’emendamento “caccia selvaggia” il Governo sta demolendo i capisaldi della nostra legislazione ambientale, mettendo a rischio la vita degli animali insieme a quella degli esseri umani”: così LNDC Animal Protection, che lancia una raccolta firme per chiedere al Governo di fare un passo indietro.
“La Legge di Bilancio recentemente approvata dal Parlamento – spiega l’Organizzazione – contiene una drammatica modifica della Legge 157/92, generalmente conosciuta come legge sulla caccia, ma che in realtà è una normativa per la tutela della fauna selvatica. In base al nuovo testo dell’art. 19 della L. 157/92 i cacciatori potranno essere autorizzati dalle Regioni a entrare praticamente ovunque, anche nei parchi, nelle aree protette e nelle città, per attuare cosiddetti “piani di controllo della fauna selvatica”. Ciò significa che potranno sparare indiscriminatamente agli animali selvatici ovunque si trovino“.
“L’attività venatoria – sottolinea l’Organizzazione – è crudele e inefficace anche per il cosiddetto contenimento della fauna, che si potrebbe gestire con metodi basati su direttive scientifiche e rispettosi della vita degli animali”.
“Caccia selvaggia”, la petizione di LNDC Animal Protection
LNDC Animal Protection ha lanciato, quindi, una petizione con l’hashtag #siamotuttisottotiro.
“Con la possibilità di cacciare anche nelle aree protette e in città, siamo tutti a rischio – commenta Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection. – Per questo la nostra campagna di raccolta firme si chiama ‘Siamo tutti sotto tiro’. Gli incidenti di caccia erano già centinaia ogni anno con le norme precedenti e con questa modifica sono destinati ad aumentare esponenzialmente. Allo stesso tempo, gli animali selvatici non avranno più alcuna zona franca dove sfuggire ai cacciatori. Tutto questo non è in alcun modo accettabile.”
“Bisogna ricordare anche che la cosiddetta ‘legge sulla caccia’, la 157/92, è in realtà una legge sulla protezione della fauna selvatica, secondo la quale la caccia dovrebbe essere un’eccezione. Un’eccezione che peraltro auspichiamo venga del tutto annullata quanto prima – aggiunge Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection. – Tuttavia, ormai i cacciatori hanno sempre più libertà di azione e sempre meno restrizioni e vengono loro affidate persino le cosiddette attività di ‘controllo’ della fauna senza il previo utilizzo dei “metodi ecologici” e l’acquisizione di un parere vincolante di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale). Una follia che sta demolendo di fatto i capisaldi della nostra legislazione ambientale (legge 157/92 e legge 394/91)”.
Secondo LNDC Animal Protection, quindi, “è ora di cominciare a intraprendere azioni più concrete che possano realmente aiutare a contenere la popolazione di selvatici nel rispetto delle loro vite e della biodiversità, al contempo migliorando la convivenza con gli umani: incentivare l’uso di dissuasori, migliorare la gestione dei rifiuti urbani, avviare un piano di sterilizzazione farmacologica, realizzare attraversamenti per la fauna sulle strade extraurbane per prevenire gli incidenti stradali”.

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