L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo per aver violato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani (quello sui trattamenti degradanti e la tortura) nei respingimenti verso la Libia.
Il caso risale al maggio 2009, il cosiddetto caso Hirsi, quando a 35 miglia a Sud di Lampedusa, in acque internazionali, “le autorità italiane hanno intercettato una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalità somala ed eritrea (tra cui bambini e donne in stato di gravidanza). I migranti sono stati trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volontà, senza essere prima identificati, ascoltati né preventivamente informati sulla loro effettiva destinazione”.
Commenti positivi da parte delle principali organizzazioni per i diritti umanitari secondo cui si tratta di una sentenza storica che marca un principio fondamentale di cui in futuro si dovrà tenere conto nel rinegoziare gli accordi di cooperazione con il governo di transizione libico .


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