
Food delivery, il Garante Privacy multa Deliveroo Italy
Riders, la Cgil fa causa a Deliveroo e accusa l’algoritmo di condotta discriminatoria
La Cgil promuove la prima causa in Europa contro una multinazionale del food delivery e accusa l’algoritmo usato di penalizzare i diritti di sciopero e di malattia dei riders
La Cgil porta in tribunale il food delivery. Sotto accusa l’algoritmo usato per elaborare i ranking reputazionali dei riders. Filt, Filcams e Nidil Cgil accusano di condotta discriminatoria Frank, l’algoritmo usato da Deliveroo, la principale multinazionale della consegna di cibo in Europa.
L’accusa mossa dalle sigle sindacali: l’algoritmo penalizza i diritti di sciopero e di malattia dei ciclofattorini e produce “effetti discriminatori” perché penalizza il diritto di sciopero e i lavoratori con esigenze di conciliare vita e lavoro.
L’algoritmo sotto accusa
«Filt, Filcams e Nidil Cgil nazionali hanno promosso innanzi al Tribunale di Bologna un’azione legale per condotta discriminatoria nei confronti di una delle principali multinazionali del food delivery – informa una nota della Cgil nazionale – Alla base della causa l’utilizzo dell’algoritmo ‘Frank’: per il sindacato emargina i lavoratori che per motivi personali legati a diritti come la malattia e lo sciopero, non si rendono continuativamente disponibili al lavoro».
Nel ricorso, promosso per la prima volta in Europa e che rappresenta la prima applicazione della legge n. 128/2019 sui riders, si legge: «la ‘cecità’ di Frank, rispetto alle possibili condizioni personali, produce effetti discriminatori in quanto penalizza il diritto di sciopero, la malattia e i lavoratori con esigenze di conciliazione vita/lavoro».
La Cgil spiega che nell’elaborare i ranking reputazionali che portano poi al lavoro e alle prenotazioni per le consegne di cibo, l’algoritmo Frank «emargina, fino ad estrometterli dal ciclo produttivo, coloro che non riescono a essere disponibili a loggarsi nelle aree di lavoro loro assegnate. Il rider che non si adegua alla logica dell’algoritmo viene gradualmente escluso dalle possibilità di impiego, arrivando in alcuni casi a essere deloggato dal sistema».
L’udienza ci dovrebbe essere il 2 gennaio e l’obiettivo della mossa è anche quello di riconoscere il diritto dei lavoratori del food delivery a svolgere attività sindacali.
Dice infatti la Cgil: «Con tale ricorso chiediamo al Giudice, che ha già fissato l’udienza per il prossimo 2 gennaio, di riconoscere il diritto dei riders ad associarsi per svolgere attività sindacali attraverso forme di astensione collettiva, con pieno riconoscimento dei diritti di sciopero e di malattia, senza subire penalizzazioni nelle future occasioni di lavoro. Inoltre – conclude – chiediamo che, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, venga predisposto un piano per rimuovere tutti i fattori di discriminazione che caratterizzano l’algoritmo».
Secondo dichiarazioni riportate dalla stampa, per Deliveroo i riders «non sono penalizzati se rifiutano le proposte di consegna. I nostri algoritmi sono creati dalle persone e l’algoritmo implementa delle regole che sono sviluppate dalle persone».

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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