
Oggi e domani a Oslo la conferenza Our Ocean 2019
Il futuro dipende dall’oceano. La Ue annuncia nuovi impegni contro cambiamenti climatici e inquinamento
L’oceano è minacciato da cambiamenti climatici, inquinamento, perdita di biodiversità. Oggi e domani in Norvegia la conferenza Our Ocean. La Ue annuncia 22 impegni e il lancio della mappa interattiva The Ocean Tracker
«Il nostro futuro dipende da un oceano pulito e sano». Ma l’oceano è minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici, dall’inquinamento, dalla perdita di biodiversità e dall’uso insostenibile delle risorse.
«Salvaguardare l’oceano per le generazioni future è una responsabilità condivisa e una questione che ha urgenza mondiale». Con queste parole si svolge a Oslo in Norvegia, oggi e domani, la conferenza Our Ocean. Sarà l’occasione per l’Unione europea di annunciare nuovi impegni – 22, per la precisione – per una migliore gestione degli oceani. L’Unione europea sta inoltre lanciando “The Ocean Tracker“, una mappa interattiva per seguire gli oltre 10 miliardi di euro di impegni già assunti finora da governi, imprese e ONG.
Oceani sotto pressione
Gli oceani sono sotto pressione e i cambiamenti climatici hanno reso più grave la situazione. Secondo la relazione speciale del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) riguardante gli impatti dei cambiamenti climatici sugli oceani e la criosfera, pubblicata il 25 settembre 2019, gli oceani «possono rimanere in salute solo se conteniamo il riscaldamento globale entro 1,5°C. L’UE continua quindi a esortare a un’attuazione ambiziosa dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e sta adottando misure per affrontare il rapporto tra cambiamenti climatici e oceani attraverso la sua strategia per la governance internazionale degli oceani».
Gli impegni dell’Europa hanno come quadro di riferimento l’Agenda 2030 e in particolare l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Gli impegni dell’UE comprendono progetti per affrontare l’inquinamento da plastica, rendere l’economia blu più sostenibile e migliorare la ricerca e la sorveglianza marittima.
Gli impegni dell’Europa
La Ue si impegna dunque con una serie di azioni concrete, per un valore di quasi 540 milioni di euro, che vogliono affrontare alcune delle sfide legate agli oceani: cambiamento climatico, conoscenza, innovazione, economia blu. In particolare, spiega Bruxelles, in una nota, si vuole sostenere la ricerca sugli oceani. E allora nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’UE, 250 milioni di euro saranno destinati a migliorare la comprensione e a promuovere nuove tecnologie sul fronte della pesca sostenibile, della lotta contro l’inquinamento marino, della decarbonizzazione del trasporto marittimo e della promozione dell’energia rinnovabile blu.
Altro obiettivo è la lotta all’inquinamento marino. La Commissione europea promuoverà il “trasporto marittimo verde“: «Le navi che riducono la quantità di rifiuti prodotti a bordo o trattano i rifiuti in una maniera comunque sostenibile saranno premiate per questi sforzi con una riduzione del contributo sui rifiuti che sono tenute a versare quando fanno scalo in un porto dell’UE».
Altri impegni messi sul tavolo riguardano la promozione dell’economia blu sostenibile (a cui saranno destinati oltre 100 milioni di euro) e il coordinamento degli sforzi con altri paesi. La Ue ad esempio firmerà, durante la conferenza, un nuovo programma di partenariato per fornire 40 milioni di euro a favore di catene del valore della pesca e dell’acquacoltura sostenibili nei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico.
Sul fronte della conoscenza dei cambiamenti climatici, ci saranno 12,8 milioni di euro destinati al programma Copernicus per attività di monitoraggio dei ghiacci marini e della criosfera per comprendere meglio gli effetti dei cambiamenti climatici nell’Artico e nell’Antartico.
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- Giornalista professionista. Responsabile di redazione. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, temi sociali e ambientali, minori, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti e i diritti umani, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Ho un libro nel cassetto che prima o poi finirò di scrivere. Hobby: narrativa contemporanea, fotografia, passeggiate al mare. Cucino poco ma buono.
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