Le Associazioni ambientaliste, i Consumatori e i produttori di energia si schierano compatte contro il DL Sostegni e chiedono un tavolo di confronto per trovare una soluzione condivisa al caro energia, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione.

DL Sostegni, la posizione di ambientalisti, consumatori e produttori

Il DL Sostegni approvato dal Consiglio dei Ministri numero 57 del 21.1.2022 – spiegano in un comunicato congiunto – prevede, a favore delle imprese, un intervento stimato in 1,7 miliardi di euro, volto a contenere l’aumento dei costi delle bollette.

“Questa norma – affermano – ha visto la luce senza una ampia condivisione con i corpi intermedi rappresentativi dei vari settori coinvolti (rappresentanti dei produttori di energia, rappresentanti dei consumatori, rappresentanti delle imprese tecnologiche del settore energetico, associazioni ambientaliste) e non può, dai sottoscrittori del presente documento, essere condivisa. Tale norma mette a grave rischio il corretto svolgimento delle dinamiche di mercato e non risolve minimamente la situazione emergenziale in corso, che si avvia a generare gravi ripercussioni sul sistema sociale ed economico del Paese”.

“Tra l’altro – prosegue il comunicato – un intervento estemporaneo e di complessa attuazione come quello proposto, senza voler entrare nel merito degli eventuali profili di legittimità dello stesso, comunque evidenti, rischia seriamente di non raggiungere l’obiettivo auspicato di introdurre modifiche strutturali al sistema elettrico al fine di favorire la crescita delle fonti rinnovabili in grado di ridurre e stabilizzare i prezzi di borsa, e mette a rischio anche le dinamiche di mercato energetico così come strutturato.

Un tavolo di confronto

“I firmatari – concludono – ritengono che sia indispensabile l’apertura rapida di un tavolo di confronto su di un tema così importante come quello della attuale crisi energetica del nostro Paese, per il quale si rendono disponibili fin d’ora, finalizzato a definire interventi strutturali che garantiscano nel medio e lungo periodo al Paese costi energetici stabili, concorrenziali e quanto più indipendenti possibile dai contesti geopolitici internazionali, nel rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione assunti dal nostro Paese”.


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