Vacanze di Pasqua, Codacons: sale la spesa, si accorciano i viaggi
Il caro prezzi si abbatte sulle vacanze di Pasqua. Secondo il Codacons la spesa aumenta del 12% rispetto allo scorso anno, mentre 2,5 milioni di italiani rinunciano a partire
Vacanze di Pasqua, come andrà quest’anno? Le previsioni degli addetti ai valori parlano di circa 12 milioni di italiani in viaggio, con una scelta tutta orientata all’Italia e con una riduzione di spesa a causa del caro prezzi. Assoturismo Confesercenti attende 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano. I Consumatori lamentano il caro prezzi sulle vacanze di Pasqua, tanto è vero che il Codacons parla apertamente di vacanze più corte ma più costose, con una spesa in aumento del 12% rispetto al 2022 e due milioni e mezzo di italiani che di fatto rinunciano a partire a causa del caro prezzi.
Un altro dato che l’associazione legge attraverso il fatto che quasi tutti rimangono in Italia sottolinea che gli italiani rinunciano ai viaggi all’estero (va oltreconfine solo il 4%) proprio a causa dei listini prezzi.
Codacons: 2,5 milioni rinunciano a viaggiare
Per il Codacons le vacanze di Pasqua saranno all’insegna dei rincari e “proprio il forte aumento dei prezzi nel settore turistico spinge quest’anno 2,5 milioni di italiani a rinunciare ai viaggi e rimanere a casa – dice l’associazione – Chi deciderà di regalarsi un viaggio durante le feste opterà per l’Italia e ridurrà i giorni di villeggiatura, ma spenderà comunque di più rispetto allo scorso anno”.
“In base alle indagini degli enti di settore quest’anno 11,5 milioni di italiani si metteranno in viaggio durante la Pasqua, contro i 14 milioni del 2022 – analizza il Codacons – Questo significa che 2,5 milioni di italiani rinunceranno a partire e rimarranno a casa. Alla base di tale situazione il caro-prezzi che impera nel nostro paese e che colpisce anche il settore turistico. Gli ultimi dati Istat ci dicono infatti che i prezzi dei biglietti aerei per i voli nazionali sono aumentati del 71,5% rispetto al 2022, quelli internazionali segnano del 59%. I pacchetti vacanza costano il 14,7% in più, mentre dormire in albergo è più caro del 13,3%, +7% i villaggi vacanza. Cenare fuori costa mediamente il 7,3% in più”.
Il caro listini modifica anche le abitudini di chi parte. È in questo senso che il Codacons interpreta il fatto che quest’anno solo il 4% degli italiani si recherà all’estero (contro il 10,5% del 2022) mentre la grande maggioranza rimarrà in Italia contenendo in questo modo anche la spesa. In media, aggiunge l’associazione, la spesa pro-capite di chi sceglierà mete italiane per le vacanze di Pasqua sarà quest’anno di 521 euro, con un aumento del 9,9% rispetto al 2022, mentre chi andrà all’estero spenderà in media 792 euro (+11,9%). Aumenta la spesa ma si riduce il numero di notti fuori casa, che passa da una media di 4,7 notti della Pasqua 2022 alle 3,6 notti del 2023, conclude l’associazione.
Pasqua secondo Assoturismo: turismo in ripresa
Per Assoturismo Confesercenti il turismo continua a crescere e per Pasqua, sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022.
L’aumento è trainato dalle presenze straniere: nel fine settimana pasquale saranno infatti 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno. Ma anche la domanda da parte dei turisti italiani, che per ora è stimata a 3,4 milioni di presenze, secondo la sigla potrebbe riprendere quota. Secondo un’indagine fatta sulle imprese ricettive, si stimano per la settimana di Pasqua 469mila presenze in più rispetto al 2022, con il 65% delle sistemazioni disponibili nelle strutture ricettive già prenotate.
Le destinazioni principali di turisti stranieri e italiani saranno le città e i centri d’arte, ma una quota consistente del mercato si distribuirà tra le diverse località termali italiane, dei laghi e le aree rurali e di collina. Un aumento della domanda, soprattutto straniera, è atteso anche per le località di montagna. Le città d’arte e i borghi che registreranno un incremento delle presenze del +12%, anche se non vi sarà il “tutto esaurito”. Invece, un’altra quota consistente del movimento si riverserà nelle località termali (+11,9%), dei laghi (+7,9%) e della campagna/collina (+5,4%).