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Oggi la Giornata mondiale di prevenzione al suicidio

Quasi 800 mila persone si suicidano ogni anno e per ogni morte ci sono più di 20 tentativi di suicidio. Le morti da suicidio superano quelle da guerre e omicidi messe insieme. E il suicidio è la seconda causa di morte fra i giovani dai 15 ai 29 anni, dopo gli incidenti stradali. In tutto il mondo, ogni 40 secondi c’è un suicidio. Sono i numeri drammatici che accompagnano la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, che ricorre il 10 settembre.

 

grafica sul suicidio
Suicidio. Fonte: OMS 2019

 

Priorità pubblica

L’Organizzazione mondiale della sanità identifica il suicidio come una “priorità di sanità pubblica”. Il piano d’azione dell’OMS 2013-2020 stabilisce un obiettivo globale di riduzione dei tassi di suicidio del 10% entro il 2020, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile che vogliono una riduzione di un terzo entro il 2030.

E in occasione della Giornata di prevenzione del suicidio l’Oms con i sui partner lancerà la campagna “40 secondi di azione” per aumentare la consapevolezza sul suicidio in tutto il mondo e i metodi di prevenzione. La campagna continuerà fino al 10 ottobre e confluirà nella Giornata mondiale della salute mentale, che avrà come tema di quest’anno la prevenzione del suicidio.

Prevenzione: bisogna fare di più

La prevenzione al suicidio conta progressi in molti paesi ma di certo bisogna fare di più. Nei cinque anni successivi alla pubblicazione del primo rapporto globale dell’OMS sul suicidio, nel 2014, il numero di paesi che hanno strategie nazionali di prevenzione è aumentato ma è ancora troppo basso: sono solo 38 in tutto il mondo. Troppo poco.

«Nonostante alcuni progressi, nel mondo c’è ancora una morte per suicidio ogni 40 secondi ed ognuno di questi decessi è una tragedia per famiglia, amici e colleghi – ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus – Eppure i suicidi si possono prevenire. Chiediamo a tutti i paesi di elaborare strategie di prevenzione del suicidio nei programmi sanitari e scolastici nazionali in modo sostenibile».

Il tasso di suicidio globale è di 10,5 per 100.000 abitanti, ma con importanti differenze da paese a paese. Mentre il 79% dei suicidi si verifica in paesi a basso e medio reddito, è nei paesi ad alto reddito che si registra il tasso più alto, pari all’11,5% per 100.000 abitanti. E il suicidio miete spesso vittime giovani. È la seconda principale causa di morte fra i giovani dopo gli incidenti stradali.

 

primo piano donna

 

Seconda causa di morte fra i giovani

Il suicidio è infatti la seconda causa di morte tra i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni, dopo gli incidenti stradali. E fra gli adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni, il suicidio è la seconda causa di morte tra le ragazze e la terza causa di morte nei ragazzi.

L’OMS evidenzia anche i metodi più comuni per togliersi la vita: impiccagione, avvelenamento da pesticidi e armi da fuoco.

L’avvelenamento da pesticidi è meno comune ma tragicamente molto efficace: rappresenta il 20 per cento dei suicidi globali e, a causa dell’alta tossicità dei componenti chimici, spesso provoca la morte. Tanto che la limitazione dell’accesso ai pesticidi figura tra gli interventi che esibiscono il massimo potenziale immediato. Nello Sri Lanka, ad esempio, i regolamenti sui pesticidi molto pericolosi hanno ridotto i suicidi del 70 per cento, salvando circa 93.000 vite in un arco di dieci anni, mentre con interventi simili sono state dimezzate le morti per avvelenamento nella Repubblica democratica popolare di Corea tra il 2011 e il 2013.

Gli interventi chiave che hanno dimostrato successo nel ridurre i suicidi, dice l’Organizzazione mondiale della Sanità, sono la limitazione dell’accesso ai mezzi di suicidio, la sensibilizzazione dei media per un racconto responsabile dei suicidi, l’attuazione di programmi tra i giovani per sviluppare quelle abilità che consentano loro di fronteggiare gli stress della vita e la rapida identificazione e il sostegno delle persone a rischio di suicidio.


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Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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