
Cessione quinto, ABI precisa: stiamo lavorando per migliorare la norma
L’Abi interviene sulla questione sollevata da Codici in merito alla possibilità di rendere obbligatoria la polizza assicurativa per la cessione del quinto: si tratta di “affermazioni totalmente prive di fondamento e lesive di elementari regole di rispetto delle organizzazioni” scrive l’Associazione Bancaria Italiana in una nota inviata alla redazione in cui precisa di non aver espresso nessuna posizione ufficiale o definitiva sul tema.
L’ABI precisa che da oltre un anno ha avviato un tavolo tecnico di confronto franco e costruttivo con le Associazioni dei consumatori e ASSOFIN sul tema della cessione del quinto dello stipendio e della pensione. Tale sede è finalizzata a promuovere insieme la ridefinizione di una norma ormai obsoleta poiché risalente al 1950, per rendere questo strumento di evidente rilievo sociale realmente efficace ed utile per i consumatori, superando le non poche criticità attualmente esistenti, così come previsto di comune accordo nel programma di lavoro 2015-2016, sottoscritto da 15 Associazioni dei consumatori il 14 gennaio 2015.
È in questo contesto che si inserisce l’incontro del 20 luglio, cui ha fatto riferimento Codici. Si è trattato di un incontro, dal carattere puramente tecnico, convocato su richiesta delle stesse Associazioni, per un primo confronto diretto con tutte le parti interessate, (AACC, ABI, ASSOFIN e ANIA), volto ad una valutazione esclusivamente di carattere preliminare sul tema delle polizze assicurative connesse a questo prodotto. Durante l’incontro sono stati approfonditi i dati di riferimento e gli elementi di contesto, la natura dello strumento, la funzione delle polizze assicurative, le prospettive e le molteplici distinzioni che si possono individuare allorquando si parla di questo tema, nel pieno rispetto dei rispettivi punti di vista. Nessuna posizione ufficiale o definitiva è stata dunque espressa in quella sede da ABI, proprio per la natura interlocutoria della riunione che, diversamente da quanto affermato da Codici, si è conclusa con la ferma volontà di tutte le parti di approfondire quanto emerso, in vista del prossimo incontro che si terrà dopo l’estate.
L’ABI esprime quindi un rammarico per il metodo utilizzato dal Codici, che sembra più che altro volto a precludere ogni possibile forma di convergenza per mantenere chissà quale tipo di rendita di posizione. Colpisce che nelle affermazioni di Codici venga completamente ignorato che già oggi per legge le polizze sono obbligatorie nella CQS.
Rispetto al riferimento alla “situazione di indigenza in cui versano le famiglie italiane”, l’ABi ricorda che con numerose AACC dal 2009, esempio unico almeno in Europa, ha promosso la sospensione del pagamento delle rate di mutuo per 12 mesi, che ha riguardato oltre 130.000 famiglie in maggiori difficoltà, grazie all’ Accordo quadro del “Piano Famiglie”, rinnovato di semestre in semestre (da Codici non rinnovato) fino al 2013, lo specifico Fondo di Solidarietà dei mutui e da ultimo l’accordo del marzo 2015 (al quale non ha aderito Codici) che ha allargato la sospensione anche al credito al consumo
L’ABI si auspica che il tavolo di lavoro possa produrre il risultato per il quale è stato costituito, grazie al costruttivo contributo di tutte le parti coinvolte, guardando all’interesse generale del Paese e alle specifiche esigenze del consumatore e del mercato, piuttosto che all’effimero clamore mediatico.

Scrive per noi

- Help consumatori è la prima e unica agenzia quotidiana d'informazione sui diritti dei cittadini-consumatori e sull'associazionismo che li tutela
Consumi2023.07.21Come scegliere il miglior sistema di chiusure per le proprie finestre in PVC
Consumi2023.06.15Prezzi dei beni essenziali, Federconsumatori: rincarano il doppio dell’inflazione
Stile sostenibile2019.06.29Coming soon
- Europa2017.10.07TopNews. #OurOcean, Greenpeace: “Stop plastica in mare”