Rifiuti, Cittadinanzattiva: a Napoli tariffe più care (e gestione carente)
Nel 2012, lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è costato in media 253 euro (prendendo in considerazione una famiglia-tipo di tre persone, con reddito lordo complessivo di 44.200€ ed una casa di 100 metri quadri), il 2,8% in più rispetto al 2011. In 8 città gli incrementi registrati sono stati a due cifre: oltre a Bari (+30%), Messina (+22%) e Firenze (+21%), incrementi significativi si sono registrati anche a Novara (+19%), Avellino (16%), Trapani (15%), Milano (14%) e Catanzaro (10%).
E’ quanto rileva l’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva che ha fotografato l’Italia della gestione dei rifiuti giungendo all’amara conclusione che le tariffe sono più elevate laddove la gestione funzione di meno.
A Napoli, ad esempio, la spesa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a 529€, record nazionale, più del quadruplo rispetto alla città meno cara d’Italia, Isernia (122€). Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, solo tre non sono al Sud: Roma (378€), Carrara e Venezia (346€).
In generale, la media più alta si registra in Campania (389€), la più bassa in Molise (154€), a dimostrazione di una marcata differenza non solo tra aree geografiche del Paese ma anche all’interno di una stessa Regione: in Lombardia, per esempio, a Milano (299€) la Tarsu arriva a costare quasi il doppio della Tia pagata a Brescia (146€). Lo stesso dicasi in Sicilia, dove la Tarsu pagata a Siracusa (407€) supera di 189€ la Tarsu pagata a Palermo, o in Toscana, dove la Tia pagata a Livorno (304€) supera di 90€ la Tia pagata a Firenze (214€). E ancora, in Campania, la Tarsu ad Avellino è di ben 274€ inferiore rispetto a quella pagata a Napoli, mentre in Calabria la Tarsu pagata a Crotone è di 109€ più alta di quella pagata a Vibo Valentia (176€).
“La ricerca mette in luce due tristi realtà”, ha dichiarato Tina Napoli, responsabile area consumatori di Cittadinanzattiva. “Da un lato, infatti, emerge con tutta evidenza di quanto sempre più la gestione del ciclo dei rifiuti sia emblematica delle tante contraddizioni di cui è vittima il nostro Paese: il servizio non migliora mentre i costi sopportati dalle famiglie sono sempre maggiori. Dall’altro, che l’Italia sconta un ritardo ormai grave e conclamato rispetto al resto d’Europa. Da noi, solo il 34% dei rifiuti urbani viene recuperato, rispetto alla media europea del 40%, e la metà dei rifiuti prodotti finisce in discarica, mentre in Europa viene mediamente conferito in discarica il 38% dei rifiuti. Auspichiamo che questa che sta diventando un’emergenza nel nostro paese diventi una priorità per la nuova classe dirigente e per il nuovo Governo, emergenza che potrà essere affrontata soltanto con la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.”
Guardando alla relazione tra la quantità di rifiuti e costi, Cittadinanzattiva ha rilevato che il Sud produce meno rifiuti ma gli costano di più: in media, per pagare la bolletta dei rifiuti si spende di più nelle regioni del meridione (€270), dove l’aumento rispetto al 2011 è stato del 2,3% (+27% rispetto al 2007); seguono le regioni centrali (€255), +1,2% rispetto al 2011 (+15% rispetto al 2007) e il Nord Italia (234€) con un +2,6% rispetto al 2011 (+15% rispetto al 2007).
Di contro, è il Centro che registra la media più elevata in quanto a produzione pro capite di rifiuti: (613 kg), seguito da Nord (533kg) e Sud (495 kg). I virtuosi della raccolta differenziata, invece, sono le regioni del Nord, nettamente avanti (49%, sostanzialmente in linea con quanto stabilisce la legge) rispetto a Centro (27%) e Sud (21%).