Scuola, Cittadinanzattiva: un quarto senza manutenzione. Ma ci trovi junk food
Ci sarà anche tanta tecnologia in mano agli studenti, ci sarà forse la possibilità di usare lo smartphone per fini educativi, ma una cosa è certa: gli alunni studiano (ancora) in scuole che continuano a essere prive di manutenzione, con segni evidenti di fatiscenza, arredi non a norma, senza tapparelle, con bagni privi di carta igienica, di sapone e di asciugamani. Un quarto delle scuole italiane è priva di manutenzione, solo il 7% degli edifici è stato adeguato dal punto di vista sismico. In quasi una scuola su cinque mancano bagni per disabili. Nel 28% delle scuole le palestre neanche ci sono. Però ci si trovano distributori di junk food.
A restituire il desolante quadro è il XV Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole, presentato oggi a Roma. La sintesi del monitoraggio dice che “una scuola su quattro ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% è in ottimo stato. Un quarto circa di aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco; segni di fatiscenza, come muffe ed infiltrazioni, sono stati riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni”.
Il Rapporto è stato fatto attraverso il monitoraggio civico condotto su 75 scuole di 10 Regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) e tramite la lettura di informazioni e fonti ufficiali. A questi si aggiungono i dati ricavati, per la prima volta, tramite l’istanza di accesso civico inviata da Cittadinanzattiva a 2821 Comuni e Province, relativi a 4401 edifici scolastici di 18 Regioni, per fornire un quadro più aggiornato rispetto alla sicurezza strutturale e sismica e avere informazioni dettagliate rispetto alle certificazioni e agli investimenti degli Enti locali sulla manutenzione degli istituti. Le istanze di accesso civico sono state inviate a quasi tutti i presidenti di Provincia e a circa un terzo dei Comuni, ma le risposte delle amministrazioni sono state difformi: su oltre 2800 Pec inviate a Comuni e Città metropolitane, hanno risposto solo 527 amministrazione, pari al 19% del totale. Spiega Cittadinanzattiva: “Per le scuole situate in zona sismica (oltre la metà), la situazione non è incoraggiante: solo un quarto delle scuole ha l’agibilità statica, poco meno della metà il collaudo. In poco più di un quarto (27%) è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, obbligatoria dal 2013. Ben pochi gli edifici su cui sono stati effettuati interventi di miglioramento e adeguamento sismico: la media nazionale è rispettivamente del 12% e del 7%. Assai indietro il Lazio (3%) e la Campania, con il 6% di scuole migliorate sismicamente e il 4% adeguate”.
“Molto è stato fatto dal 2015 ad oggi sull’edilizia scolastica da parte del Governo, ma non si può ancora parlare di un’inversione di tendenza – commenta Adriana Bizzarri, coordinatore nazionale scuola di Cittadinanzattiva – Occorre proseguire per almeno un decennio in questo titanico impegno, offrendo certezze a Comuni e Province circa la continuità nell’erogazione dei fondi”.
Scendendo nel dettaglio delle ricerca, emerge che nelle 75 scuole monitorate dall’associazione distacchi di intonaco, segni di fatiscenza, arredi non a norma sono diffusissimi in aule, palestre e mense. Un quarto circa di aule (26%), bagni (27%), palestre e corridoi (28%) presenta distacchi di intonaco; segni di fatiscenza, come muffe ed infiltrazioni, sono stati riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni. Una scuola su quattro (23%) presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e solo il 3% è in ottimo stato.
Quando sono stati chiesti interventi di manutenzione, in un caso su cinque non è arrivata alcuna manutenzione, nel 43% dei casi questa è stata fatta con qualche ritardo, nel 14% con molto ritardo e solo nel 22% dei casi la manutenzione è stata tempestiva. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale che ben nel 74% non sono stati mai effettuati dall’Ente locale. Dall’analisi delle stampa locale si contano quest’anno 44 episodi di crolli nelle scuole con 6 feriti a studenti e personali; negli ultimi quattro anni scolastici, sono 156 gli episodi di crollo noti, con 24 feriti.
“Aule in cattive condizioni; palestre assenti in più di una scuola su quattro. Un terzo dei cortili usati come parcheggio e quasi un quarto invaso da rifiuti o ingombri. Un bagno su due senza carta igienica”: ecco il quadro della scuola italiana fotografato da Cittadinanzattiva. Le palestre mancano nel 28% delle scuole monitorate. E anche quando ci sono, le loro condizioni non sono certo buone: il 37% presenta muffe, infiltrazioni o altri segni di fatiscenza, più di una su quattro (28%) ha distacchi di intonaco. La pulizia scarseggia: polvere (29%), sporcizia (25%) e cattivi odori (21%) caratterizzano circa una palestra su quattro.
I bagni sono l’altra nota dolente dell’indagine: il 47% è privo di carta igienica; nel 64% manca il sapone e nel 77% qualsiasi tipo di asciugamano. Ci sono pavimenti irregolari nel 22% dei servizi igienici, finestre e porte rotte rispettivamente nel 7% e nel 10%, segni di sporcizia nel 16% dei casi. Ancora una scuola su cinque (19%) risulta priva di bagni per disabili. In condizioni migliori sono le mense, anche se nel 37% dei casi hanno impianti elettrici obsoleti. Il cortile è presente nell’88% delle scuole monitorate, ma quasi in un caso su tre (30%) è usato come parcheggio da personale e famiglie, e in un caso su quattro presenta ingombri o rifiuti (23%) o aree verdi degradate (24%).
La sicurezza interna degli edifici lascia ancora a desiderare: nel 18% delle scuole a più piani non ci sono scale di sicurezza; gli impianti elettrici sono pienamente a norma solo in 1 aula su 4, solo nel 15% delle palestre e nel 9% delle mense. Solo una scuola su tre ha vetrate conformi alla legge.
Un altro dato che spicca è la presenza nelle scuole di distributori automatici di junk food. Il 53% delle scuole, sottolinea Cittadinanzattiva, è dotato di distributori automatici di bevande e il 44% presenta anche distributori automatici di snack: merendine (81%), biscotti farciti (87%), barrette di cioccolata (87%), crackers (93%), patatine (90%), popcorn (24%). “In nessuna scuola è stata rilevata la presenza di distributori con prodotti naturali, freschi e biologici”, sottolinea l’associazione. Insomma: quella del 2017 è ancora una scuola generalmente fatiscente, inadeguata, arretrata.
Notizia pubblicata il 28/09/2017 ore 17.25