Servizi bancari, Bankitalia: in aumento la spesa per la gestione del conto corrente

Servizi bancari, Bankitalia: in aumento la spesa per la gestione del conto corrente

In questo momento segnato dal caro-energia e dal caro-prezzi gli utenti devono fare i conti anche con l’aumento della spesa per la gestione del conto corrente, che nel 2021 è cresciuta di 3,8 euro, raggiungendo l’importo di 94,7 euro: è quanto emerso dall”indagine sulla spesa dei conti correnti di Banca d’Italia, che raccoglie informazioni analitiche sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso di un anno e documentate negli estratti conto di fine anno.

La variazione della spesa – si legge in una nota – è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 73,4 e per il 26,6% all’aumento complessivo. In particolare, tra le spese fisse l’apporto più significativo è attribuibile a quelle per l’emissione e per la gestione delle carte di pagamento; mentre le spese variabili sono cresciute principalmente per effetto della maggiore operatività della clientela, che si era invece contratta nel 2020, in particolar modo per le operazioni presso gli sportelli.

La spesa dei conti correnti on line è passata, invece, da 21,5 a 24,3 euro, in ragione della spesa per i canoni di base e di una maggiore operatività. Mentre per i conti postali l’incremento osservato, da 53,0 a 58,0 euro, è dovuto principalmente all’accresciuta operatività dei correntisti.

 

spesa conto corrente

 

Spesa conto corrente, Associazioni: rialzo spropositato

Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si tratta di “Un balzo ingiustificato“.

“Quello che più è inaccettabile – commenta Dona – è il rincaro delle spese fisse, cresciute di 2,8 euro nel 2021 e 4,3 euro nel 2020, costi che gravano indiscriminatamente anche su chi ha una bassa operatività e fa un basso numero di operazioni”.

“Dal girone infernale dei rincari non potevano certo mancare i servizi bancari – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – In particolare la gestione di carte di credito e bancomat, dalle commissioni sui prelievi ai canoni mensili, passando per spese di ricarica delle prepagate, blocco o sostituzione carta, invio dell’estratto conto cartaceo, commissioni di cambio valuta applicate nei casi di pagamenti effettuati all’estero, risulta sempre più onerosa per i consumatori”.

“Allo stesso tempo, però, si assiste ad un depotenziamento dei servizi bancari sul territorio, al punto che oggi 4 milioni di italiani che risiedono in 3.062 Comuni non hanno a disposizione una banca nel proprio Comune di residenza, e in meno di 10 anni gli istituti di credito italiani hanno chiuso 11.231 sportelli, penalizzando il Sud e le fasce di utenti più deboli, come gli anziani”, conclude Rienzi.


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