Servizio idrico integrato, Ircaf: spesa media di 379 euro per l'acqua (Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay)

Città che vai, tariffa dell’acqua che trovi. Fra la città più cara e quella più economica (rispettivamente Frosinone e Cosenza) per tariffe del servizio idrico integrato passano 525 euro. Fra la regione più cara, la Toscana, e il più economico Molise, la differenza di tariffa media nazionale è 361 euro. Le ragioni sono diverse ma di sicuro salta agli occhi la grande varietà nelle tariffe del servizio idrico integrato in Italia. In media, ogni famiglia quest’anno paga in Italia 379 euro per l’acqua – il dato è riferito alla famiglia tipo, con tre componenti residenti, per un consumo standard di acqua di 150 mc annui.

Il dato è però molto vario da regione a regione e da città a città. Si va ad esempio da una media di 552 euro in Toscana a una di 191 euro in Molise. Sopra la media nazionale di 379 euro stanno, oltre alla Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna, Sicilia, Emilia Romagna e Puglia.

I dati vengono dal secondo Report tariffe, qualità e investimenti nel servizio idrico, pubblicato oggi dal Centro Studi Ircaf e presentato a Mantova. Secondo il dossier aumentano le tariffe, la qualità e gli investimenti nel servizio idrico a 12 anni dalla nuova regolazione.

Il centro studi ha effettuato un’indagine sulla spesa annua dell’anno 2022 e 2023 della famiglia tipo (3 componenti residenti) per un consumo standard di 150 mc annui; l’indagine ha riguardato 111 città (109 capoluoghi di provincia) d’Italia per un campione di circa 18 milioni di abitanti.

 

Centro Studi Ircaf – servizio idrico spesa per regioni 2023

 

Servizio idrico integrato, le tariffe dell’acqua

Quali sono dunque le tariffe del servizio idrico integrato?

Nel 2023 il costo annuo per una famiglia italiana media è stato di 379 euro, con differenze rilevanti tra le varie aree geografiche del Paese.

Nel Nord-Ovest è di 313 euro, nel Nord-Est di 365 euro, al Centro si registra il dato più elevato pari a 501 euro mentre nel Sud-Isole il costo per la famiglia media è di 354 euro.

Sono differenze rilevanti, spiegano dal Centro Studi, con molte cause fra le quali “efficienza e tipologia dei gestori, livelli di investimento, politiche attuate dai vari gestori, fonti di investimento, morfologia del territorio, numeri di utenti serviti, dati relativi alle perdite della rete e numerose altre”.

Rispetto al report del 2022 la spesa media è aumentata del +4,27%, a fronte di una inflazione 2022 del +8,1% e tendenziale a febbraio 2023 del +9,2%. Nell’arco temporale che va dal 2011 al 2023, l’incremento tariffario idrico è stato del 75% a fronte di un indice NIC Istat nel medesimo periodo di inflazione del 18,4%.

 

 

Centro studi Ircaf – servizio idrico città più costose 2023

 

Città, dove l’acqua costa di più e di meno

Le tariffe del servizio idrico sono molto varie da regione a regione e fra le città. Le città nelle quali l’acqua costa di più nel 2023 sono Frosinone, che guida la classifica della spesa con 666 euro, seguita da Enna (663 euro), Pisa (622 euro), Grossetto (617 euro) e Siena (614 euro). Le altre città hanno tariffe sempre superiori ai 500 euro, da Livorno a Firenze.

“Le città dove invece l’acqua risulta più economica nel 2023 sono state Imperia € 170, Como € 207 e Milano con € 214 – spiega il Centro Studi – vi sono anche altre città che sono più economiche ma che non hanno il servizio affidato al gestore unico e sono con gestione in economia”.

Le ragioni che incidono sulle diversità tariffarie sono diverse, spiega il Centro Studi. Fra queste ci sono lo stato di avanzamento dell’affidamento del servizio ai gestori; gli investimenti realizzati, la disponibilità di un finanziamento esterno; l’efficienza delle gestioni, le politiche tariffarie, la concentrazione degli utenti serviti, la quantità di acqua distribuita, i costi di energia elettrica e di potabilizzazione; i livelli garantiti di qualità contrattuale, le perdite di rete, la qualità dell’acqua fornita, il grado di copertura del servizio di depurazione e fognatura, l’assetto idrogeologico; le differenti fonti di approvvigionamento a disposizione, la morfologia del territorio; la distanza tra fonti di approvvigionamento e reti di distribuzione.


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