Scarsa trasparenza fiscale per le big delle telecomunicazioni. Questa la denuncia che arriva da Shareholders for Change, una rete di investitori istituzionali europei che ha presentato ieri a Parigi il report “Bad connection” sul comportamento fiscale delle grandi società di telecomunicazioni europee. I principali gruppi di tlc in Europa, questo il principale risultato del report, si caratterizzano per una “scarsa trasparenza fiscale”. Si legge in una nota: “I principali gruppi di telecomunicazione in Europa non rispettano le raccomandazioni dell’Ocse sulla rendicontazione fiscale trasparente in ciascun Paese in cui operano”.

Prosegue il comunicato: “Vodafone si distingue dai competitor europei per trasparenza, ma i dati del report hanno evidenziato come il gruppo dichiari gran parte dei propri profitti in Paesi a tassazione agevolata, anche se in quei Paesi svolge ben poche attività come dimostra l’esiguo numero di dipendenti (300 su oltre 100mila) nelle giurisdizioni in cui vengono dichiarati la gran parte dei profitti. Gli altri grandi gruppi di telecomunicazione europei (tra cui Telecom Italia, Orange, Deutsche Telekom) non rendono pubbliche le informazioni sui versamenti fiscali nei diversi Paesi in cui operano, ma dai pochi dati disponibili è stato possibile identificare transazioni intra-gruppo che coinvolgono giurisdizioni fiscali che potrebbero generare elusione fiscale”.

La rete Shareholders for Change (“Azionisti per il Cambiamento”) intende primuovere il dialogo con le imprese sui cui investe per sollecitare buone pratiche e partecipare alla vita delle stesse imprese. Spiega Andrea Baranes, presidente di Fondazione Finanza Etica: “Il rapporto si concentra su Vodafone, evidenziando una “ottimizzazione” del carico fiscale per lo meno criticabile, in particolare a giudicare dall’ammontare dei profitti realizzati in Lussemburgo. D’altra parte Vodafone è stata presa come caso studio anche perché ad oggi è l’unica grande impresa del settore che ha volontariamente deciso di adottare la rendicontazione Paese per Paese dei propri dati di bilancio, mentre i principali competitor, quali Telecom Italia, Deutsche Telekom o Orange, continuano a rimanere indietro in tema di trasparenza”. A Parigi, ieri, è stato approvato e firmato dai sette membri fondatori lo Statuto di Shareholders for Change. Aurélie Baudhuin, Vice direttrice di Meeschaert Asset Management, è stata nominata Presidente della rete mentre Ugo Biggeri, Presidente di Banca Etica ed Etica Sgr, è stato eletto Vice Presidente.


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