Gas clienti vulnerabili, riduzione tariffa del 4%. MDC: “Insignificante” (Foto Pixabay)

A febbraio il costo del gas al metro cubo per i clienti domestici vulnerabili scende del 4% su base mensile. La decisione viene dall’Arera, Autorità per energia reti e ambiente, che nei giorni scorsi ha comunicato il valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità nel settore gas.

A partire dal mese di gennaio 2024, spiega l’Autorità, il servizio di tutela gas è stato sostituito dal servizio di tutela della vulnerabilità, destinato ai soli clienti domestici vulnerabili. Per il mese di febbraio 2024, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 100,37 centesimi di euro per metro cubo (-4% su gennaio), tasse incluse. Il cliente tipo ha ora consumi medi di gas di 1.100 metri cubi annui.

“Per il mese di febbraio, che ha visto le quotazioni all’ingrosso scendere rispetto a quelle registrate a gennaio, il prezzo della sola materia prima gas (CMEM,m), per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, è pari 27,84 €/MWh”.

Viene considerato cliente vulnerabile chi, intestatario del contratto di fornitura, ha compiuto 75 anni, o percepisce bonus sociale gas per livello Isee, ha una disabilità ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/92 o l’utenza si trova in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi.

MDC: segnale positivo la riduzione “insignificante” per oltre 2,5 milioni di clienti

Per il Movimento Difesa del Cittadino la riduzione della tariffa gas è “insignificante per oltre 2,5 milioni di clienti domestici”.

La riduzione del costo del gas del 4%, afferma Francesco Luongo, portavoce nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, «pur essendo un segnale positivo, si rivela, infatti, insignificante per la fascia di consumatori più bisognosi ovvero gli oltre 2,5 milioni di clienti domestici, tra cui anziani oltre i 75 anni, beneficiari del bonus sociale, persone con disabilità, o residenti in strutture abitative di emergenza a causa di calamità, non trarranno benefici concreti da questo adeguamento tariffario».

«A ciò – prosegue Luongo – si aggiunge la decisione, a dir poco sorprendente, del Governo di smantellare tutti i sostegni alle famiglie in campo energetico da Gennaio 2024. Ricordiamo con rammarico che, dal primo gennaio 2024, l’IVA applicata alle forniture di gas naturale è tornata all’aliquota ‘ordinaria’. Ciò significa un aggravio notevole per le famiglie italiane: 10% per gli usi civili entro i 480 Smc/anno e 22% per tutti i casi restanti».

Per Luongo si tratta di «una scelta incomprensibile alla luce dell’aumento della povertà energetica, che oggi colpisce circa 5,5 milioni di persone nel nostro Paese. Ad oggi oltre un terzo della bolletta gas è rappresentato da Imposte (30,6%) e oneri di sistema (2,4%) un carico ormai insostenibile per molte famiglie».

La liberalizzazione del mercato dell’energia

A partire dal 10 gennaio scorso, il servizio di tutela gas è stato sostituito da quello di tutela della vulnerabilità, destinato a 2,5 milioni di clienti domestici (over75, percettori di bonus sociale, disabili, o in strutture abitative di emergenza a seguito di calamità), secondo Arera. La completa liberalizzazione del mercato dell’energia – il secondo passaggio sarà per la fine del mercato tutelato dell’elettricità dal 1° luglio 2024 – è un “cambiamento storico”, spiega MDC, e una svolta per milioni di consumatori che si apprestano a entrare nel mercato libero per la prima volta.

Per questo l’associazione ha realizzato la “Guida per i Consumatori alla Liberalizzazione del Mercato del Gas e dell’Energia Elettrica”.


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