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Civic Brands: il comportamento della marca è un driver di acquisto per i consumatori

Il 43% dei consumatori ha smesso di comprare alcuni prodotti o servizi di marche o aziende perché deluso dal comportamento del brand. Brand e marche stanno assumendo dunque un “ruolo politico”.

A loro i consumatori chiedono di agire per “guidare il cambiamento” e incentivare comportamenti più responsabili: per il 39% devono farlo le aziende, per il 26% il governo, per il 13% è compito del consumatore.

«L’impegno civico del brand ha una ricaduta economica concreta, il comportamento di una marca ormai è un driver di acquisto», dice l’Osservatorio Civic Brands.

L’Osservatorio Civic Brands

L’Osservatorio Civic Brands è il nuovo progetto sull’impatto sociale dei brand in Italia realizzato da Ipsos in collaborazione con Paolo Iabichino. Ha svolto un’indagine su 1.000 persone dai 18 ai 65 anni per analizzare il cosiddetto “say-do gap”, ovvero la differenza tra il dichiarato da parte delle persone ed effettivo comportamento.

L’esame evidenzia che le marche stanno assumendo un ruolo politico. Per i consumatori sono non solo attori economici ma anche sociali. Il business cambia ruolo.

«Per il 63% degli intervistati, oltre a vendere prodotti o a offrire servizi, i marchi e le aziende devono agire in prima persona rispetto a questioni sociali rilevanti – dice l’indagine – per il 67% è arrivato addirittura il momento che le imprese cambino il proprio modo di vivere e operare per la società. La fiducia è un punto cruciale, resta uno scetticismo di fondo da affrontare perché per il 67% rimane ancora difficile capire se un’azienda è veramente responsabile».

 

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Infografica Civic Brands 2021. Fonte: https://www.ipresslive.it/comunicates/47474/il-43-degli-italiani-se-deluso-da-un-brand-non-acquista-piu-i-suoi-prodotti-o-servizi

 

Consumatori più attenti verso il brand

Il consumatore è anche più attento verso il brand.

«Siamo di fronte a un nuovo consumatore, molto più attento nel giudicare il lavoro di un’azienda, tanto che il 43% dichiara di aver smesso di comprare alcuni prodotti o servizi, di marche o aziende, perché deluso dal loro comportamento. Interessante, invece, come il 39% ritiene che sia compito delle marche incentivare i comportamenti responsabili, contro il 26% che crede sia onere dei governi»,  spiega Andrea Fagnoni, Chief Client Officer, Ipsos.

Il civismo di un brand si vede dal comportamento verso i suoi dipendenti. Per l’83% dei consumatori la marca deve occuparsi prima di tutto della qualità della vita dei propri dipendenti. Per l’82% un civic brand deve portare un contributo di prossimità, con azioni concrete sul territorio e per il 68% degli intervistati dovrebbe prendere una posizione chiara e concreta in ambiti delicati, come diritti civili, razzismo e parità di genere.

«Non c’è più tempo per tergiversare, le tematiche non possono più essere delegate ai racconti e alle narrative. Il 31% degli intervistati si trova molto d’accordo nel ritenere che una marca o azienda, che oggi non agisce concretamente in tema di sostenibilità ambientale, non può avere futuro», dice Paolo Iabichino, Direttore Creativo e co-founder dell’Osservatorio Civic Brands.

L’84% dei consumatori ritiene che le marche e le aziende debbano ascoltare e farsi aiutare dai propri consumatori per agire in modo responsabile per il bene delle comunità e dei territori.


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