Ingredienti benefici, sulle etichette alimentari fanno boom avocado e the matcha
Gli ingredienti benefici spiccano sulle etichette alimentari. E le vendite dicono che nel 2019 vanno bene avocado e the matcha, semi e spezie come zenzero e curcuma e superfruit come mandorla, mirtilli e cocco. I dati dell’Osservatorio Immagino
Il magico mondo degli ingredienti benefici che finiscono nel carrello della spesa è uno dei fenomeni più rilevanti dei consumi alimentari negli ultimi anni. Mandorla e mirtillo, quinoa e semi di chia, curcuma, zenzero e bacche di goji hanno suscitato l’interesse dei consumatori, sia da soli che come ingredienti dei prodotti comprati sugli scaffali.
È un paniere di quasi 5900 prodotti che supera 1,4 miliardi di euro nel 2019, secondo i dati dell’ultimo Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy che continua a fotografare il carrello della spesa degli italiani e a raccontarne i cambiamenti.
Gli ingredienti benefici, ecco quali sono
Le etichette raccontano i consumi alimentari degli italiani. E nella mole di fenomeni evidenziati ci sono le vendite degli ingredienti benefici. Questi comprendono prodotti che hanno in comune in etichetta uno degli ingredienti connotati come “positivi” (mandorla, mirtilli, avena a titolo di esempio). Sono ormai 26 gli ingredienti benefici rilevati nelle etichette dall’osservatorio Immagino, che ha misurato le vendite realizzate in supermercati e ipermercati nel 2019.
«Ne è emerso un paniere, composto da 5.877 prodotti (ossia l’8,2% del paniere Immagino) che ha superato 1,4 miliardi di euro di sell-out (5,5% del totale food). Rispetto al 2018, il giro d’affari è cresciuto del +2,0%, trainato da un’offerta molto positiva che ha compensato una domanda in calo».
Quali sono questi ingredienti? La segmentazione del paniere li divide in sei grandi gruppi. Ci sono i superfruit: mandorla, mirtillo, cocco, acqua di cocco e avocado. Ci sono i supercereali/farine: avena, farro, quinoa, kamut, farina di riso, olio di riso, farina di mais e germe di grano. Poi i dolcificanti, rappresentati da zucchero di canna e stevia. Ci sono i semi (lino, zucca, chia, canapa e sesamo). Nella categoria degli ingredienti benefici rientrano ancora le spezie: cannella, curcuma e zenzero. E i superfood: goji, spirulina e the matcha.
Sono prodotti alimentari, spiega l’Osservatorio, «venduti in quanto tali o utilizzati come ingredienti, che sono considerati alleati del benessere e della forma fisica».
E rappresentano uno dei fenomeni caratteristici degli ultimi anni nei consumi alimentari, che sia volontà di benessere, trend di moda o tendenza di più lungo periodo.
Super performance per avocado e the matcha
Il 2019 sarà ricordato, dice l’Osservatorio Immagino, soprattutto per le super performance di due diversi prodotti.
«Il primo è l’avocado, che ha continuato nella sua marcia trionfale, aumentando le vendite del +92,9% in un anno e arrivato a 6,5 milioni di euro. L’altro ingrediente del 2019 è il “thè matcha”, avanzato in un anno del +99,8% e giunto a 2,3 milioni di sell-out».
Il mondo dei semi
Oltre a questi due prodotti, nel 2019 si segnala il dinamismo dei semi. Fra “semi di lino”, “semi di zucca”, “sesamo”, “semi di chia” e “canapa” le vendite sono aumentate tutte insieme del +28,5%, con una crescita del +17,7% dell’offerta e con una componente di domanda altrettanto positiva.
Su un giro d’affari di oltre 82,1 milioni di euro, i semi come prodotti valgono 15,2 milioni di euro e sono cresciuti del +2,2% rispetto al 2018. Il giro d’affari è soprattutto dei prodotti con semi come ingredienti, dunque panini, cracker, pane a lunga conservazione, fette biscottate, panetti croccanti e cereali. Da segnalare soprattutto i cracker, le cui vendite sono aumentate in un anno del +160% (pari a 4,9 milioni di euro in più), e le fette biscottate, che nel 2018 non erano quasi presenti e che l’anno scorso hanno toccato i 4,3 milioni di euro di vendite.
Curcuma e zenzero
Le vendite nel 2019 vanno bene anche per le spezie, segmento che comprende i claim “cannella”, “zenzero” e “curcuma”: rispetto al 2018, il sell-out è cresciuto del +9%, arrivando a oltre 95,4 milioni di euro. A trainare sono soprattutto curcuma e zenzero diffusi come ingredienti di diversi prodotti.
Le migliori performance sono state quelle dello yogurt funzionale (+59,5% rispetto al 2018), degli infusi (+11,6%), del latte fermentato/kefir (+604%), delle tavolette di cioccolato (+23,1%) e delle caramelle (+32,9%).
Superfruit che passione
Il comparto più importante per giro d’affari è invece quello dei superfruit. Sommando i prodotti che esibiscono in etichetta la presenza di “mandorla”, “mirtillo”, “cocco”, “acqua di cocco” o “avocado”, si arriva a quasi 762 milioni di euro di vendite, in crescita del +5,3% sul 2018, anche in questo caso per merito dell’ampliamento dell’offerta.
Il giro d’affari cresce soprattutto per le i gelati (+23,3%), la frutta secca sgusciata (+9,7%), gli snack dolci (+18,5%) e gli yogurt bicompartimentali (+22,1%).
I supercereali si fermano
Supercereali e farine sfiorano i 306 milioni di euro di vendite e, dopo anni di crescita, segnano una battuta d’arresto del -4,5% rispetto al 2018 spiegabili col calo dell’offerta. In calo per giro d’affari sono soprattutto merendine (-21,8%), panetti croccanti (-12,7%), biscotti tradizionali (-10,7%) e cereali (-6,3%). Vanno bene mais e avena mentre perdono terreno il kamut, il germe di grano e, in misura minore, farro e farina di riso.
Segno meno per dolcificanti e superfood
Il bilancio del 2019 è negativo anche per i dolcificanti, penalizzati dal momento difficile degli zuccheri: tra “zucchero di canna” e “stevia”, le vendite sono arretrate del -5,2% rispetto al 2018, fermandosi di poco sopra i 143 milioni di euro. Tra i due prodotti/ingredienti a soffrire è stata soprattutto la stevia (-8,8% di sell-out), mentre lo zucchero di canna ha perso il -3,4% annuo.
Scende anche il “goji” che ha perso il 18,6% delle vendite, fermandosi a circa 11 milioni di euro, mentre l’alga “spirulina” è arretrata del -17,0%, per un giro d’affari complessivo di 802 mila euro.
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