Rapporto Coop 2024: una vita al risparmio fra consumi e nuove abitudini
I consumi e gli stili di vita degli italiani fra due poli: ricerca del risparmio e attenzione alla sana alimentazione e al benessere. Attualità e tendenze nel Rapporto Coop 2024
I consumi e gli stili di vita degli italiani fra due poli: ricerca del risparmio e attenzione alla sana alimentazione. Da un lato, gli italiani vivono una “vita al risparmio” e questo diventa il primo criterio di scelta negli acquisti. C’è un cambio di mood, il passaggio a “una vita a basso impatto dove l’essenziale diventa centrale, il superfluo viene drasticamente ridotto” e si passa a una sorta di de-consumismo. Dall’altro lato c’è l’attenzione alla sana alimentazione, la frammentazione dell’identità alimentare degli italiani, l’attenzione all’ambiente e il “tutti a dieta” (il 42% degli italiani ha seguito una dieta alimentare nel 2024).
Sono molteplici le tendenze e le dinamiche fotografate dal “Rapporto Coop 2024 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop) con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi, Campo Ricerca-Scomodo. L’anteprima digitale è stata presentata oggi.
Il mondo è al bivio. Il paese è inquieto. Nel quadro generale del Rapporto (vale la pena scorrerlo nel dettaglio: italiani.coop.it) emerge una fotografia che va dal generale al particolare, dalle considerazioni verso il quadro internazionale alla ripercussioni sui comportamenti individuali.
Il potere di acquisto in Italia recupera i livelli pre-pandemia, sono diminuiti gli italiani che hanno vissuto situazioni di disagio profondo (l’ammettevano 20 milioni di persone nel 2022 rispetto ai 12 milioni di oggi), le famiglie in difficoltà ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro passano dal 45% del 2023 al 33%. Rimangono però ampie le difficoltà sociali del Paese.
“Il risparmio guida i consumi”
Una delle dinamiche individuate dal Rapporto Coop è la vita al risparmio, che guida i consumi degli italiani.
I consumi sono tornati ai livelli pre-pandemia ma sono ostaggio delle spese obbligate che limitano di molto gli spazi discrezionali delle famiglie.
“Non sorprende allora che la parola chiave con cui gli italiani si approcciano ai consumi sia il risparmio, di gran lunga il primo criterio di scelta negli acquisti (lo dice il 75% del campione) sia che si tratti di riempire l’armadio sia di scegliere un’auto”.
Perdono attrattività anche i prodotti tech, come smartphone e tv. “Sostanzialmente una vita a basso impatto dove l’essenziale diventa centrale, il superfluo viene drasticamente ridotto”, spiega il Rapporto.
“Tra i comportamenti emergenti in fatto di abitudini di consumo – rileva il Rapporto Coop – non stupisce trovare il tema del riparare oggetti piuttosto che sostituirli (il 26% con maggiore frequenza in prospettiva) e il ricorso ai prodotti di seconda mano (nelle prossime intenzioni di acquisto dichiarate dal 24%). Ed è così che si fa largo un ripensamento significativo della propria identità”.
Si punta alla dimensione privata e personale. L’acquisto e il possesso di beni perdono la caratteristica di gratificazione personale e si passa a una sorta di “indifferenza” per gli acquisti (meno piacere di comprare) e, rileva Coop, a “uno strisciante de-consumismo che relega i forzati del lusso in una trincea sempre più minoritaria e oramai appannaggio solo dei super ricchi”.
Si rafforza però la propensione al benessere personale e si afferma una sorta di culto del corpo.
E “dal culto del proprio corpo deriva anche il mantra del “tutti a dieta”, siano esse diete ipocaloriche, salutistiche e dello sport praticato oramai a vario titolo da 4 italiani su 10 (quasi 17 milioni di persone). E dall’altro – rileva Coop – si profila l’ossessione per i trattamenti estetici e la cosmesi, dove la parsimonia prima evidenziata sembra attenuarsi e in certi casi scomparire; gli italiani spendono in media 350 euro all’anno per cure estetiche, la variazione di vendite di prodotti cosmetici (2024 su 2019) è a doppia cifra (+29%), fino a sfiorare comportamenti disfunzionali”. Sono 8,6 milioni gli italiani che assumono o sono interessati a ricorrere a farmaci per il diabete per dimagrire.