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Diritti in viaggio, chi li conosce? In Europa meno della metà dei viaggiatori
Meno della metà dei viaggiatori in Europa conosce i diritti dei passeggeri nel trasporto via aereo, treno, autobus, nave o traghetto
Diritti dei passeggeri, chi li conosce? Meno della metà dei viaggiatori europei conosce i diritti dei passeggeri nella Ue e chi ritiene di essere stato bene informato sui propri diritti da parte delle imprese prima di un viaggio è sempre una minoranza dei cittadini. Quattro su dieci per chi ha preso un aereo, percentuali molto più basse per chi si è mosso via treno, autobus, nave o traghetto.
Non sono certo dati esaltanti quelli che vengono da un sondaggio Eurobarometro sui diritti dei passeggeri nell’Unione europea pubblicato oggi. Solo il 43% dei cittadini dell’UE che negli ultimi 12 mesi hanno viaggiato in aereo, treno a lunga percorrenza, autobus, nave o traghetto (“viaggiatori”) sa che l’UE ha stabilito dei diritti per i passeggeri. La percentuale si ferma al 32% se si considerano tutti gli intervistati, compresi coloro che nell’ultimo anno non hanno preso questi mezzi di trasporto.
Diritti dei passeggeri, serve più conoscenza
Commenta la Commissaria per i Trasporti Adina Vălean: «L’Unione europea è l’unica regione al mondo in cui i cittadini sono completamente tutelati da un insieme di diritti dei passeggeri. È necessaria però una migliore conoscenza di tali diritti, che dovrebbero anche essere più facilmente comprensibili e applicabili. Le nostre norme dovrebbero inoltre garantire una maggiore certezza del diritto per i passeggeri e per il settore. Per questi motivi la Commissione ha proposto di modernizzare i diritti dei passeggeri nel trasporto aereo e nel trasporto ferroviario. Spetta ora al Consiglio e al Parlamento europeo giungere rapidamente a un accordo per garantire che chi viaggia all’interno dell’UE goda di una protezione efficace».
Bisogna dunque migliorare la consapevolezza dei cittadini sui diritti che hanno in quanto passeggeri. Il problema è legato al fatto che, nonostante questi siano definiti a livello europeo, risulta spesso difficile sapere a chi rivolgersi quando ci si imbatte in un disagio concreto, in un determinato Stato.
Come scrive anche Bruxelles, «a causa di prassi nazionali divergenti può risultare difficile per i passeggeri sapere esattamente cosa fare e a chi rivolgersi, soprattutto nel caso di passeggeri che si spostano da un paese all’altro dell’UE».
Diritti dei passeggeri e informazioni scarse
Cosa è emerso ancora dal sondaggio? Il 32% degli intervistati, compreso chi nell’ultimo anno non ha preso aerei, navi, bus o treni, sa che nell’UE vigono diritti dei passeggeri per quanto riguarda il trasporto aereo, ferroviario, in autobus, nave o traghetto. Ma solo il 14% ha conoscenze specifiche per quanto riguarda il trasporto aereo e questa percentuale scende ancora all’8% per il trasporto ferroviario, al 5% per i viaggi in autobus e al 3% per i viaggi in nave o traghetto. Si riscontra una maggiore conoscenza dei diritti dei passeggeri tra gli intervistati che hanno effettuato un viaggio (43% contro 32%) ma il dato rimane al di sotto del 50%.
I cittadini ritengono di aver avuto sufficienti informazioni? Anche in questo caso, note dolenti. La percentuale di viaggiatori che ritiene di essere stata ben informata dei propri diritti da parte delle imprese di trasporto prima del viaggio, spiega ancora la Commissione europea, varia a seconda del modo di trasporto: il 40% per i passeggeri di aerei, il 29% per i passeggeri di navi o traghetti, il 26% per i passeggeri di treni e il 26% per i passeggeri di autobus. Le percentuali sono ancora più basse per quanto riguarda le informazioni ricevute durante e dopo il viaggio.
I reclami
E i reclami? Arrivano di più da chi viaggia in aereo e si imbatte in qualche disservizio. Chi ha avuto problemi durante un viaggio aereo, evidenzia il sondaggio, ha più spesso presentato reclamo rispetto ai viaggiatori che utilizzano altri modi: così ha fatto il 37% dei passeggeri di aerei rispetto al 26% dei passeggeri di autobus, al 24% dei passeggeri di treni e al 18% dei passeggeri di navi o traghetti. Il dato per tutti i modi è pari al 26%.
Nel caso dei viaggiatori che hanno subito una “perturbazione del viaggio” ma non hanno presentato un reclamo ufficiale (il 72% per cento degli intervistati), il motivo più comune per non presentare reclamo è stato la sensazione che fosse inutile farlo (45%), seguito dal fatto di considerare troppo esigua la somma di denaro in questione (25%).
Nell’ambito del trasporto aereo sembra maggiore anche l’assistenza ricevuta dai viaggiatori. Il 53% di coloro che nel corso degli ultimi 12 mesi hanno subito una perturbazione del viaggio aereo ha dichiarato che la compagnia aerea ha offerto loro qualche forma di assistenza (ad esempio cibo e bevande, volo alternativo, rimborso, risarcimento, alloggio), indipendentemente dal fatto che i passeggeri avessero reclamato o meno. Solo il 43% dei passeggeri del trasporto ferroviario e il 38% di coloro che hanno viaggiato in autobus, nave o traghetto hanno dichiarato di aver ricevuto un’offerta di aiuto da parte delle imprese di trasporto in caso di problemi.
