Agosto entra nel vivo con previsioni positive per il turismo (Foto Pixabay)

Agosto rimane il mese per eccellenza delle vacanze in Italia, e quest’anno la stagione turistica sembra promettere bene. Secondo le stime del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, si prevedono 85,8 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali, con un incremento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato rappresenta quasi il 20% delle presenze turistiche dell’intero anno, confermando l’importanza di questo mese per l’industria del turismo.

L’Italia al centro: si conferma tra le mete turistiche più gettonate

Il principale motore di questa crescita è il turismo straniero, che dovrebbe aumentare del 2,3%, confermando l’attrattiva dell’Italia come meta prediletta per i turisti internazionali. Al contrario, la domanda interna segna solo un lieve incremento dello 0,3%, segnale di una leggera flessione nell’entusiasmo vacanziero degli italiani, influenzata da diversi fattori economici e climatici. Tuttavia, in termini assoluti, il mercato domestico rimane predominante con 49,5 milioni di presenze, rappresentando il 58% del totale di agosto. Le presenze estere, invece, si attestano intorno ai 36,3 milioni, evidenziando comunque un’importante quota del 42% del mercato.

Geograficamente, il Nord Est si conferma come la regione più gettonata, con il 41,5% delle presenze complessive. Questo dato riflette la popolarità di destinazioni come il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia, che ogni anno attraggono milioni di visitatori grazie alla varietà dell’offerta turistica, che spazia dalle spiagge adriatiche alle montagne delle Dolomiti. Le aree del Sud e le Isole, che comprendono regioni come la Sicilia, la Sardegna, la Puglia e la Calabria, registreranno circa 20,8 milioni di pernottamenti, pari al 24,3% del totale. Nonostante l’emergenza idrica e le temperature estreme, queste regioni continuano a essere scelte per la bellezza dei paesaggi, il mare cristallino e le ricche tradizioni culinarie e culturali.

Le regioni del Centro Italia, tra cui Toscana, Lazio e Marche, seguiranno con 18 milioni di pernottamenti, pari al 20,9% del totale, confermandosi come una delle aree più visitate grazie alle città d’arte, ai borghi storici e alle rinomate località costiere. Infine, il Nord Ovest, che include regioni come Lombardia, Piemonte e Liguria, chiude la classifica con 11,4 milioni di presenze, cioè il 13,3% del totale. Questa area, sebbene meno frequentata rispetto ad altre regioni, offre comunque un mix di esperienze tra laghi, montagne e città culturali come Milano e Torino.

Una ripresa positiva

Queste cifre arrivano dopo un inizio di stagione estiva non del tutto positivo. Giugno, infatti, è stato caratterizzato da un lungo periodo di maltempo, in particolare nelle regioni del Nord e in alcune aree del Centro Italia, dove piogge incessanti e temperature più basse della media stagionale hanno scoraggiato i turisti. A questo si è aggiunta l’emergenza idrica nel Sud e nelle isole, una problematica che purtroppo continua a persistere, creando preoccupazioni sia per i residenti sia per i turisti.

Una ripresa è stata registrata già dai primi giorni di luglio, grazie soprattutto all’afflusso di turisti stranieri che hanno contribuito a risollevare le presenze nelle strutture ricettive italiane. Questo incremento ha compensato in parte il rallentamento della domanda domestica, che ha mostrato segni di stanchezza. Una doppia velocità che ha colpito in particolare le località minori, quelle meno note e al di fuori delle principali rotte turistiche internazionali, dove i flussi sono stati inferiori alle attese. Ora gli operatori del settore sperano che la ripresa si intensifichi nelle settimane centrali di agosto, periodo in cui tradizionalmente si concentra il maggior numero di vacanzieri, sia italiani che stranieri.

L’impatto climatico sull’economia dei territori

Il presidente di Assoturismo, Vittorio Messina, ha commentato così le previsioni: “Le prospettive per agosto sono positive, ma si avverte una certa stanchezza nella domanda turistica interna, un problema che colpisce soprattutto le località minori. La perdita di potere d’acquisto delle famiglie e la concorrenza delle mete estere pesano, ma quest’anno hanno avuto un impatto anche gli eventi climatici anomali, che hanno ridotto fortemente le minivacanze del weekend degli italiani. È un aspetto su cui sarebbe opportuno riflettere: l’impatto del cambiamento climatico sull’economia dei servizi è sempre più evidente, dal turismo al commercio”.

Un altro elemento è rappresentato dall’influenza dei cambiamenti climatici sulla stagione turistica. Gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti, stanno alterando non solo le abitudini dei turisti, ma anche le dinamiche economiche di interi settori. Il maltempo di giugno, unito alle ondate di calore e alla siccità persistente in alcune regioni, ha dimostrato quanto il clima possa influenzare le decisioni dei turisti, riducendo la durata dei soggiorni e modificando le mete scelte per le vacanze.

Questo fenomeno ha impatti diretti non solo sulle presenze turistiche, ma anche sull’intera economia dei territori, influenzando settori come il commercio, la ristorazione e i servizi. Le prossime settimane saranno quindi cruciali per confermare queste previsioni e comprendere meglio l’impatto delle varie dinamiche in gioco sul turismo italiano.


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