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Il sito www.italia-programmi.net è stato sequestrato per essere oscurato su richiesta della Procura di Milano che indaga per truffa. Tutti gli utenti erano convinti di scaricare software gratuiti ma finivano per sottoscrivere in modo inconsapevole un abbonamento che portava a richieste di pagamento variabili da 96 a 120 euro. Negli ultimi tempi, si segnalavano solleciti di pagamento dai contenuti minacciosi anche nei confronti di utenti che probabilmente non si erano mai neanche registrati al sito. Una vera e propria truffa da tempo nel mirino dell’Antitrust.
Il Gip Cristina Di Censo ha disposto il sequestro preventivo del sito ordinando a tutti i provider italiani di oscurarlo. È solo l’ultima tappa di una vicenda che si protrae ormai da tempo e che – questa la notizia di oggi – avrebbe visto come vittima illustre addirittura il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, raggiunto (secondo quanto afferma il Corriere della Sera) da una richiesta di pagamento lo scorso febbraio.
Il meccanismo di Italia-programmi, gestito dalla società Estesa Limited con sede nelle Seychelles, era ben oliato: la società faceva pressioni sui consumatori rivendicando il pagamento di download apparentemente offerti in maniera gratuita, in realtà all’origine di un contratto di abbonamento attivato però inconsapevolmente. A ogni consumatore che finiva nella rete, arrivavano pressanti e ripetute richieste di pagamento che negli ultimi tempi si sono fatte sempre più minacciose: sono tante le segnalazioni di utenti che hanno ricevuto  mail in cui si parla di un procedimento giudiziario in corso contro il consumatore che non paga e che viene minacciato di un’ingiunzione tributaria. E ripetuti gli interventi delle associazioni dei consumatori, che hanno ribadito come non via sia alcun fondamento a tutto questo perché nell’ordinamento italiano il “tribunale giudiziario regionale” – cui la società minacciava il ricorso – non esiste, mentre il “giudice tributario” non è ha alcuna competenza in materia di controversie tra privati e la vicenda non ha per oggetto tasse o tributi.
La società è stata raggiunta a gennaio da una maxi-multa dell’Autorità Antitrust che l’ha sanzionata per un milione e mezzo di euro. Secondo stime di qualche mese fa, sono almeno 25 mila le vittime della truffa, anche se potrebbero essere molte di più considerando le numerosissime segnalazioni arrivate alle associazioni dei consumatori e anche alla nostra testata, attraverso i commenti di decine di lettori finiti nel mirino di Italia-programmi.
Ora il sito è stato sequestrato per essere oscurato. Commenta l’Aduc: “Sembra che ciò sia dovuto al fatto che tra le vittime illustri di questi truffatori ci sia stato anche il nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che lo scorso 6 febbraio sarebbe incappato nella loro rete. Se fosse così – afferma l’associazione –  restiamo un po’ basiti dal fatto che l’autorità penale ha dovuto attendere illustri vittime prima di muoversi, ma il risultato del sequestro preventivo è così importante che travalica anche le nostre perplessità: in questo modo si è posto un freno alle centinaia di migliaia di sollecitazioni che avrebbero potuto continuare a giungere ai navigatori in cerca di free-software, mentre la “gestione” di coloro che sono già stati raggiunti da questa truffa diventa più semplice per far loro capire che siamo in presenza di una truffa di fronte alla quale cui l’unica cosa da fare è non pagare e non interloquire in nessun modo”.
I solleciti di pagamento non hanno valore legale e i destinatari non devono pagare, ribadisce Asso-Consum. “Esortiamo i cittadini a presentare una denuncia-querela presso la Procura della Repubblica competente per il proprio luogo di residenza, di persona o tramite invio di raccomandata a/r e a continuare a inviare segnalazioni, per consentirci di procedere con eventuali integrazioni istruttorie da produrre alle autorità competenti, corredate da documentazione”, afferma Daniela Perrotta, presidente di Asso-Consum.
Adiconsum sottolinea la difficoltà di tutelare i consumatori di fronte alle truffe online. Sostiene Pietro Giordano, segretario generale: “Adiconsum chiede con forza un intervento legislativo a tutela dei consumatori. La sola pronuncia dell’Antitrust non basta.  Occorre dotare la Polizia Postale e la Guardia di Finanza di strumenti più efficaci, come avviene per la lotta alla pedopornografia e alla violazione del diritto d’autore, per chiudere immediatamente i siti incriminati ed impedire che ignari utenti vengano raggirati. Adiconsum – prosegue Giordano – facendo proprie le indicazioni del GAT-Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, invita i consumatori a non eseguire alcun pagamento ma a segnalare alle Forze di Polizia l’accaduto e a rivolgersi alle sedi territoriali Adiconsum per la necessaria assistenza”.


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4 thoughts on “Sequestrato Italia-Programmi

  1. io ho ricevuto i solleciti e li ho ignorati però ci sarà qualcuno che si preoccuperà dei nostri dati personali ??
    Quei signori hanno un data base esagerato!
    grazie

  2. Buongiorno,
    io oggi ho ricevuto per l’ennesima volta una lettera minatoria di ultimo sollecito prima di passare agli atti giudiziari…ma in che mondo viviamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Devo ignorare il tutto o rischio qualcosa????

  3. in Galera, fanno strippare la gente con richieste di pagamento per servizi non voluti e non richiesti, ultima intimazione di pagamento datata 17-03-12 non pagata naturalmente

  4. Oggi 13 Aprile ho ricevuto pure io un sollecito di pagamento per 97 Euro per servizi mai utilizzati. Ma il loro siti non era stato sequestrato e disattivato?

Parliamone ;-)

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