Si celebra domani, 1° Giugno, la Giornata Mondiale del Latte. Giunto alla sua 13esima edizione, l’evento è, patrocinato dalla FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) per sensibilizzare i consumatori sul ruolo e  sull’importanza del latte e dei suoi derivati come la panna, il burro o lo yogurt. “Il latte e i suoi derivati sono presenti nelle raccomandazioni nutrizionali ufficiali di tutti i Paesi – spiega Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).
La Giornata venne tenuta per la prima volta nel 2001 e fu scelta la data del 1° Giugno perché già molte nazioni celebravano in quel giorno questo importante alimento. “Le ‘Linee guida per una corretta alimentazione‘ elaborate dall’INRAN suggeriscono di consumare ogni giorno 3 porzioni da 125g l’una di latte o yogurt. Così facendo ci si garantisce tutti i nutrienti di cui questi alimenti sono ricchi, in particolare il calcio, di cui latte e derivati rappresentano la fonte migliore e più significativa presente in natura“, aggiunge il ricercatore.
In Italia, Assolatte (Associazione Italiana Lattiero Casearia) aderisce alla Giornata ricordando come nel 2012 i consumi mondiali di latte abbiano raggiunto i 201 miliardi di litri. Il consumo pro capite italiano nel 2012 è stato di 54 litri, secondo i dati dell’associazione. Nel 2010 se ne consumava una quantità minore, pari a 51 litri contro una media europea di 63 litri annui pro capite.
Come spiega Assolatte si tratta di un alimento “a bassa densità energetica e ad alta densità nutrizionale” poiché fornisce un elevato numero di nutrienti ma con poche calorie: 100 g di latte scremato forniscono 36 kcalorie mentre 100 g di latte intero apportano 64 kcalorie.
In Italia il latte è un “must” della nostra colazione mattutina, il pasto più importante della giornata. Dentro una bella tazza di latte caldo – prosegue Ghiselli – c’è acqua e servono liquidi; è dolce, e spesso a colazione abbiamo poca fame. Apporta nutrienti importantissimi tra i quali il calcio. Contiene carboidrati e grassi, rilevanti (anche se da soli non sufficienti) per dare l’energia nelle prime ore della mattinata sia per adulti che per bambini. Certamente questa energia non basta e quindi qualche biscotto, un dolcetto piccolo, un poco di pane, insieme ad un frutto o un succo completano l’opera. Le proteine del latte inoltre, oltre ad essere di elevatissimo valore biologico, insieme ai grassi svolgono un’azione importantissima sulla sazietà“.
Eppure sul latte se ne dicono tante. Proprio negli ultimi giorni in Russia un gruppo di medici ha parlato di latte bovino grasso e allergenico, tanto da invitare la popolazione a evitarne il consumo quotidiano. Non se ne comprende il motivo – commenta il ricercatore -che probabilmente va ricercato in sfere differenti da quella scientifica  Qualunque sia la motivazione che spinge a fare chiacchiere sul latte rimangono ciarle e non esiste Ente pubblico, Istituzione, Organo di salute pubblicache non ne consigli una assunzione quotidiana e regolare (latte o yogurt che sia)“.
Ciò premesso – conclude il Ghiselli –  come la maggior parte degli alimenti, dal grano ai crostacei, dalle arachidi al pesce, può scatenare reazioni allergiche in uno sparuto numero di persone. Tuttavia rispetto ad altre allergie, quelle al latte tendono a scomparire dopo i tre anni di età. Se i russi definiscono “grasso” un alimento che contiene il 3.5% di grassi chissà che penseranno dell’insalata russa. E volendo si può scegliere latte completamente senza grasso“.
A cura di Silvia Biasotto


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