Gli Ogm non sono cancerogeni. Lo ha appena affermato l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, pubblicando l’atteso parere sullo studio shock del ricercatore di biologia molecolare francese Seralini che tanto ha fatto discutere qualche giorno fa. Uno studio realizzato su 200 topi nutriti con mais NK603 della Monsanto e Roundup, un erbicida da usare su questo tipo di mais.
Sulle cavie si sono manifestate patologie gravissime (enormi tumori delle ghiandole mammarie nelle femmine e malattie dei reni e del fegato nei maschi), con un’incidenza da due a cinque volte superiore al gruppo di controllo (i topi nutriti con mais non transgenico). I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla copertina del settimanale Le Nouvel Observateur ed hanno fatto discutere in tutto il mondo. Tanto che la Russia ha sospeso temporaneamente l’importazione di mais GM venduto da Monsanto ed ha chiesto una presa di posizione comune da parte dell’Unione Europea.
E l’Efsa, cui è affidata la sicurezza alimentare dei cittadini europei, si è affrettata a sminuire i risultati dello studio, precisando di esserne già a conoscenza. Ha comunque promesso di valutarne la pertinenza ed ecco cosa ha concluso: lo studio non ha sufficienti qualità scientifiche per essere considerato un valido strumento per rivedere i livelli di rischio. L’Efsa quindi non modificherà le proprie linee guida.

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