Vinitaly 2024, il report di Enpaia-Censis: un viaggio attraverso le generazioni e i territori (Foto Pixabay)

Nel contesto dell’ambiente vivace del Vinitaly 2024 presso Verona fiere, è stato presentato l’osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis, che offre uno sguardo approfondito sull’evoluzione del rapporto degli italiani con il vino nel corso del tempo. Questo studio  offre uno scorcio dettagliato su come il vino sia diventato una presenza costante nel ciclo di vita degli italiani, riflettendo i cambiamenti nei modelli di consumo e le preferenze delle diverse generazioni.

Una delle osservazioni più significative deriva dal fatto che il consumo responsabile è diventato un pilastro fondamentale del rapporto italiano con il vino. Questo modello di consumo non riguarda solo una determinata fascia d’età, ma coinvolge persone di tutte le generazioni. Nel corso degli ultimi vent’anni, c’è stato un aumento significativo nella quota di consumatori tra i 18 e i 34 anni, mentre si è registrata una riduzione tra i 35-64enni e gli anziani di almeno 65 anni.

Per i giovani, il vino rappresenta non solo una bevanda, ma un mezzo di relazione e convivialità. La maggior parte di loro ama condividere questa esperienza con altre persone, che sia durante i pasti o in luoghi fuori casa. Per gli adulti, il vino continua invece a essere un elemento centrale della socialità, ma si apprezza anche come accompagnamento ai pasti. Per quanto riguarda gli anziani, tendono a consumarlo principalmente durante i pasti, riflettendo una tradizione radicata nel contesto familiare.

 

Vinitaly 2024, il vino biologico in Italia: un settore in crescita con sfide da superare (Foto Pixabay)

 

Il valore del vino italiano

Il valore dell’italianità nel contesto del vino emerge dalla ricerca come dato significativo. La stragrande maggioranza degli italiani preferisce il vino italiano, il 96,5%, quota che resta alta trasversalmente alle generazioni che lo considerano sinonimo di qualità, gusto, tradizione, identità e sostenibilità. Questa preferenza dimostra il profondo legame affettivo e culturale che gli italiani hanno con il loro patrimonio enologico.

Non è solo una questione di preferenza, ma anche di emozione e moderazione. La maggior parte degli italiani trova emozionante la scelta di un buon vino e crede fermamente che si possa educare a bere con moderazione e responsabilità. La maggior parte, quindi, risulta essere contraria alle iniziative che lo “demonizzano”, considerando questa bevanda parte integrante della cultura e della tradizione.

Il vino è a tutti gli effetti un pilastro dei territori italiani. La maggior parte degli italiani apprezza le variazioni territoriali dei vini italiani e comprende l’importanza di preservare la diversità delle regioni vinicole (87,9%). Tuttavia, c’è anche consapevolezza che il cambiamento climatico potrebbe influenzare i tipi di vino disponibili, ma c’è fiducia nelle capacità delle imprese del settore di affrontare questa sfida.

Nonostante la passione degli italiani per il vino, il settore sta affrontando alcune sfide significative. Il numero di aziende agricole con coltivazioni di vite è diminuito notevolmente, mentre le imprese industriali impegnate nella produzione di vino sono anch’esse in diminuzione: 3% rispetto al 2012 e nel 2021 erano 1.775, mentre gli addetti sono aumentati di quasi 4 mila unità, con +22,6%. I prezzi del vino, invece, sono aumentati del +6,2% tra 2021 e 2023.

Ci sono aumenti significativi dei prezzi dei materiali e dei servizi necessari per la produzione del vino, mettendo a dura prova le aziende del settore. Le aziende agricole con coltivazione di vite erano 388.881 nel 2010 e sono diventate 255.514 nel 2020, con una riduzione di oltre il 34%.

Spiega Giorgio Piazza, Presidente della Fondazione Enpaia: “Dall’Osservatorio Enpaia-Censis sul consumo di vino per generazioni, presentato al Vinitaly, emerge un elemento positivo, che è quello di un aumento del 5% dei giovani che bevono in modo consapevole vino, collegandolo indissolubilmente alla relazionalità e alla convivialità, tenendo conto della qualità e dell’indicazione geografica di provenienza; si tratta cioè di un consumo consapevole, responsabile e informato. Gli adulti bevono vino in una modalità diversa, a pranzo e a cena, legandolo quindi a una convivialità più tradizionale. Si tratta comunque di un consumo transgenerazionale che mette in evidenza come il vino sia un prodotto che accompagna intimamente lo stile di vita degli italiani”.


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