SANITA’. Manuale Merck tradotto in italiano: 1200 patologie spiegate da 300 autori
Il ‘Manuale Merck per la salute’, tradotto per la prima volta in italiano, è stato presentato a Bologna con una tavola rotonda dedicata all’informazione al paziente promossa dalla Fondazione Msd. L’opera, affidata a più di 300 autori, affronta in oltre duemila pagine 1.200 patologie: dalle allergie alle malattie cardiovascolari, dalla ginecologia all’oncologia, dall’odontoiatria alla dermatologia, dalla pediatria alla geriatria. Ampie sezioni sono dedicate ad argomenti come l’anatomia, la genetica, l’uso e l’interazione dei farmaci, di cui vengono indicati i diversi principi attivi.
Tutti i test diagnostici sono spiegati sia nei capitoli sia in appendice, dove viene riportato anche un elenco di associazioni di pazienti italiane e internazionali (come, ad esempio, i centri antiveleni e i relativi recapiti). Box informativi, illustrazioni, grafici, tabelle, tavole anatomiche a colori, rimandi all’interno del testo e un indice analitico dettagliato ne rendono agevoli la lettura e la consultazione per chi vuole comprendere meglio aspetti di diagnosi o terapia, comunicare con il proprio medico o semplicemente saperne di più sulla propria salute o su quella dei propri familiari.
Il manuale già tradotto in dodici lingue, con più di due milioni di copie vendute nel mondo (costo 64 euro) è basato sul ‘Manuale Merck di Diagnosi e Terapia’, pubblicato per la prima volta nel 1899 e giunto alla 17/a edizione, realizzata in occasione del centenario della pubblicazione. Realizzato dalla Merck Sharp & Dohme senza fini di lucro, nasce dalla convinzione dei promotori che "un paziente più informato aumenta le probabilità di migliorare la sua salute" e anche di ottenere, in diversi casi, "un effetto di diminuzione dei costi che gravano sul sistema sanitario". "Il Manuale – spiega Umberto Veronesi nella prefazione dell’edizione italiana – ha la stessa completezza di informazioni e la stessa facilità di consultazione di quello riservato ai medici. Soltanto che il modo di affrontare i temi scientifici e di spiegarli è quello dell’uomo della strada, cioè di chi non sa ma vuol sapere".