Oggi, 3 dicembre, si celebra la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’Onu nel 1981 con l’obiettivo di promuovere la piena inclusione nella comunità globale delle persone con disabilità. Il tema di quest’anno è: “Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva ed accessibile per tutti”. Ancora oggi, infatti, in tutto il mondo ci sono barriere alla partecipazione ed inclusione delle persone con disabilità e, in situazioni di crisi economica, si rischia di lasciare l’argomento in secondo piano, per “mancanza di risorse”.
In occasione di questa giornata la Commissione Europea ha proposto alcune norme per migliorare l’accessibilità dei siti Internet degli enti pubblici, per facilitare il ricorso a servizi di vario genere a diversi milioni di cittadini europei con problemi di disabilità: dalla ricerca del lavoro, all’immatricolazione di un autoveicolo, dalla presentazione della dichiarazione dei redditi alla richiesta di rilascio del passaporto o della patente di guida.
La proposta prevede che a partire dal 2015 vengano introdotti elementi di accessibilità obbligatori e uniformati a livello UE per 12 tipi di siti internet. L’obbligo di accessibilità si applicherebbe a servizi pubblici fondamentali, quali la sicurezza sociale e i servizi sanitari, la ricerca di un lavoro, le iscrizioni universitarie e il rilascio di documenti e certificati. Le nuove norme proposte chiarirebbero anche il significato di accessibilità del web (specifiche tecniche, metodo di valutazione, relazioni, verifica bottom-up) e incoraggerebbero le amministrazioni pubbliche ad applicare le norme in tutti i servizi, non limitandosi all’elenco obbligatorio. Un’unica serie di norme in materia di accessibilità consentirebbe agli operatori di offrire i propri prodotti e servizi in tutta l’Unione Europea, evitando difficoltà e costi di adattamento supplementari.
A beneficiare di questa proposta sarebbero gli 80 milioni di cittadini europei disabili e gli 87 milioni di ultrasessantacinquenni. Le persone affette da menomazioni visive potranno, ad esempio, ascoltare le descrizioni delle immagini utilizzando un lettore di schermo, i cittadini affetti da menomazioni uditive potranno leggere le didascalie dei file audio e tutti gli elementi di un sito internet potranno essere esplorati con tastiera e mouse. Si stima, poi, che questa proposta contribuirebbe a sviluppare un mercato europeo dell’accessibilità del web per un valore di 2 miliardi di euro (mercato che oggi realizza solo il 10% del suo potenziale). Inoltre attualmente sono 21 gli Stati membri che già prevedono disposizioni legislative e regolamentari in materia di accessibilità del web, ma i progressi sono lenti.
La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes ha dichiarato: “Oggigiorno tutti noi dipendiamo virtualmente dall’accesso a internet per affrontare i vari aspetti della vita quotidiana e abbiamo tutti diritto a un accesso su base equa ai servizi pubblici online. La proposta potrà contribuire a concretizzare questo diritto, a creare migliori condizioni di mercato, più posti di lavoro e a ridurre i costi sostenuti dalle amministrazioni per rendere accessibili i propri siti.” La proposta di direttiva sarà inviata al Consiglio dei ministri dell’UE e al Parlamento europeo per essere adottata. La proposta attua l’azione 64 dell’Agenda digitale europea e l’articolo 9 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD).


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)