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Natale, come si cambia

I consumi di Natale sono dietro l’angolo ma forse rimarranno al palo. Il business del Natale è una delle preoccupazioni economiche sul tavolo di quanti immaginano gli scenari del prossimo dicembre. Fra mercatini di Natale vietati, centri commerciali chiusi nel fine settimana, mercati bloccati un po’ ovunque, previsioni di vendite record per mister Amazon, i consumi di Natale agitano il sonno dei negozi che rischiano forti perdite.

Sul fronte dei consumi, già qualche tempo fa s’era levato l’allarme del Censis. «Nel periodo delle feste natalizie, restrizioni paragonabili al lockdown di primavera farebbero sfumare 25 miliardi di euro di spesa delle famiglie».

 

Natale, le promozioni giocano d'anticipo
Natale, le promozioni giocano d’anticipo

 

Consumi di Natale in calo del 14,5%

La paura è il tracollo dei consumi di Natale. Le previsioni non sono rosee, per tanti motivi. Per le restrizioni certo, ma anche per l’impoverimento generale e per il timore sul futuro, che spingerà a contenere le spese puntando al risparmio. Una stima fatta dal Codacons sulla propensione alla spesa da parte delle famiglie prevede una flessione dei consumi di Natale del 14,5%.

Il business delle feste si fermerà a circa 8,5 miliardi di euro, 1 miliardo e mezzo in meno rispetto allo scorso anno. Si perderà una cinquantina d’euro a famiglia e ogni nucleo spenderà in media 330 euro. Ci saranno meno addobbi, meno regali, forse un calo anche delle spese alimentari.

C’è da dire che si tratta di una prima previsione. La stima sui consumi di Natale diffusa dal Codacons non tiene conto delle spese che verranno fatte durante il Black Friday e considera la situazione a oggi, con le attuali restrizioni. L’andamento dei consumi potrebbe cambiare in caso di nuove restrizioni e lockdown generalizzati o di un allentamento delle misure nel mese di dicembre.

Impoverimento, crisi e paura

Il quadro generale è naturalmente critico sul fronte dei consumi di Natale. Anche solo a livello psicologico, verrebbe da aggiungere. A pandemia in corso, quanta spinta ci sarà a festeggiare?

«La situazione attuale del paese avrà effetti pesanti sulle spese natalizie, e molteplici sono i fattori che influiranno sui comportamenti dei consumatori – dice il Codacons – Da un lato c’è l’impoverimento generale di una consistente fetta di popolazione che ha subito una perdita di reddito non indifferente tra marzo e oggi, dall’altro una situazione di grande incertezza sul futuro, che porta a contenere la spesa attuale in favore del risparmio. Vi sono poi le restrizioni imposte dal Governo e dalle Regioni, che limitano spostamenti e possibilità di acquisto, e che potrebbero aggravarsi nelle prossime settimane. Basti pensare che lo scorso anno quasi il 60% dei consumatori si è rivolto ai negozi tradizionali per acquisti legati al Natale».

 

bambini natale

 

Si salvano solo giocattoli ed elettronica

In un quadro del genere, per il Codacons i consumi di Natale avranno un calo del 14,5% rispetto allo scorso anno. La flessione riguarderà un po’ tutto, spese per regali e addobbi, cura della persona e alimentari. Quest’anno gli italiani spenderanno circa 8,55 miliardi a Natale, dice il Codacons, con una perdita di quasi 1 miliardo e mezzo rispetto al 2019. La spesa per Natale passerà dai 386 euro a famiglia del 2019 ai circa 330 euro di quest’anno.

Fra i consumi di Natale si salveranno solo i giocattoli e l’elettronica. Rimarrà infatti stabile la spesa per i giocattoli da far trovare sotto l’albero ai bambini. Aumenteranno del 12%, dice il Codacons, i consumi per l’elettronica e l’hi-tech e su questo incide anche lo spostamento delle attività da casa, fra smart working, esigenza di didattica a distanza e intrattenimento casalingo.

Tutte gli altri consumi di Natale sono in flessione. Cibo compreso, secondo il Codacons. Lo shopping diminuirà maggiormente nei settori dedicati alla vita fuori casa, dagli spettacoli (-85%) ai viaggi (-70%), cosa abbastanza comprensibile. Scenderà per gli articoli sportivi (-35%). Sono in calo le spese per gioielli e bijoux (-30%), per abbigliamento e calzature (-28%). Vanno giù anche gli acquisti per trattamenti di bellezza e cura della persona (-22%) e per gli addobbi per la casa (-15%). Per la prima volta, stima il Codacons, anche le tavole potrebbero essere più leggere con un calo del 5% negli acquisti di cibo e alimentari.


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