Nuovo Dpcm e cultura, le nuove misure e le proteste dal mondo dello spettacolo

Nuovo Dpcm e cultura, le nuove misure e le proteste dal mondo dello spettacolo

Il nuovo Dpcm ha fermato il tempo libero. Stop a palestre e piscine, teatri e cinema, centri culturali, sociali e ricreativi. I provvedimenti restrittivi pesano su tutto il settore della socialità, dello sport e della cultura. Oltre alle proteste delle categorie, c’è il lato della medaglia rappresentato dai consumatori che per ora non potranno usufruire di queste attività e degli abbonamenti acquistati. Per questo il Movimento Consumatori chiede di garantire il diritto al rimborso dei consumatori.

«I consumatori che hanno acquistato abbonamenti a piscine, palestre, impianti stagionali e teatri e corsi sportivi per attività di contatto, attualmente sospesi fino al 24 novembre prossimo, così come avvenuto a seguito dei provvedimenti restrittivi della primavera scorsa, hanno oggi diritto al rimborso per il periodo di non utilizzo conseguente all’entrata in vigore del nuovo DPCM», dice l’associazione in una nota.

MC: diritto al rimborso per i consumatori

MC chiede al Governo di erogare somme ai gestori del settore, tra cui associazioni sportive e culturali, specificamente destinate al rimborso dei consumatori così da offrire un supporto agli operatori, già in ginocchio per il perdurare dell’emergenza epidemiologica.

«Siamo consapevoli che i settori e tutti gli operatori dello sport e della cultura siano già pesantemente colpiti e in estrema difficoltà e in crisi di liquidità – commenta Alessandro Mostaccio, segretario generale MC  – per le restrizioni imposte negli ultimi mesi, ma le conseguenze non possono riversarsi sui consumatori che hanno diritto a ricevere rimborsi in forma monetaria e non mediante altre formule che determinano incertezze sull’utilizzo».


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