Partenza lenta per i saldi estivi 2021

I saldi estivi procedono in ordine sparso nelle varie regioni. In molte sono già iniziate promozioni di ogni tipo, anche perché con il coronavirus e la chiusura del lockdown molte attività hanno bisogno di attirare clienti e dunque offrono sconti e ribassi. Per il Codacons però tutto questo rischia di tradursi in una «beffa per i consumatori». E comunque, stima l’associazione, fra crisi economica e deregulation dei saldi estivi ci sarà un crollo di vendite fino al 30%.

 

Saldi estivi
Saldi estivi

 

Saldi estivi 2020, il Codacons stima meno 30% di vendite

Il Codacons sottolinea che le Regioni, diversamente da quanto chiesto dalla Conferenza delle regioni che aveva proposto di far partire gli sconti i primi giorni di agosto, si sono mosse in ordine sparso, con la conseguenza che i saldi sono già in corso in alcune zone del paese, mentre altre dovranno attendere il prossimo mese.

«Molte Regioni hanno deliberato una proroga al divieto di effettuare “vendite promozionali” nei 30 giorni precedenti i saldi estivi, con la conseguenza che, di fatto, gli sconti sono già partiti in tutta Italia – dice l’associazione – Senza contare che con la riapertura dei negozi nella fase post-Covid i commercianti hanno da subito applicato offerte e ribassi alla propria clientela, per attirare consumatori e recuperare almeno in parte le perdite dovute al lockdown».

Tutto questo crea una situazione di confusione che per l’associazione finirà per affossare i saldi estivi, perché «chi intendeva acquistare prodotti di abbigliamento o calzature ha già approfittato delle offerte in corso, e gli sconti di fine stagione raccoglieranno solo le briciole».

Il Codacons stima un crollo degli acquisti durante i saldi estivi che «raggiungerà il -30% rispetto agli ultimi anni, sia come effetto del generale impoverimento degli italiani a causa del coronavirus, sia per la presenza di promozioni e ribassi già in corso da settimane in tutta Italia».


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