Far sì che i nostri prodotti sui mercati esteri abbiano un segno distintivo che ne indichi la provenienza: è questo l’obiettivo emerso dalla riunione tra il Ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, Confindustria e le principali associazioni del mondo produttivo. Il nuovo contrassegno, che indicherà al consumatore finale che quel prodotto proviene effettivamente dall’Italia, verrebbe applicato soltanto ai prodotti esportati al di fuori dell’Ue.

Gli ultimi dati dell’Istat a gennaio di quest’anno hanno attestato un incremento delle esportazioni del 2,8%, rispetto a dicembre e del 22,3% su base annua. A tal proposito, diventa fondamentale prendere provvedimenti concreti per difendersi dal fenomeno della contraffazione del made in Italy, sempre più diffuso oltreoceano, in particolare nei mercati emergenti. Il Mise avvierà una verifica delle condizioni e dei requisiti di fattibilità tecnica per le aziende, alla fine della quale si deciderà se avviare una fase di sperimentazione.

 

di Ludovica Criscitiello


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