Imprese e connessioni Internet

Sabato 25 gennaio in molti Paesi del mondo sarà la prima Giornata Mondiale di protesta contro il 5G. Anche l’Italia si mobiliterà “per la difesa dell’ecosistema e della salute pubblica insieme al resto del mondo, in programma la più grande catena umana della storia contro l’elettrosmog e i pericoli del 5G”.

La richiesta all’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’Organizzazione delle Nazioni Unite e ai governi nazionali è quella di fermare una sperimentazione altamente rischiosa.

Le manifestazioni nel mondo

Nella stessa giornata sono previste manifestazioni in Australia, Belgio, Bermuda, Canada, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Grecia, Irlanda, Giappone, Kenya, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

«L’obiettivo, nel resto del mondo come in Italia, è fermare il dispiegamento di milioni di nuove antenne terrestri 5G e il lancio in orbita di 50.000 satelliti nello spazio» afferma in una nota l’Alleanza Italiana Stop 5G promotrice dell’iniziativa.

5G, i perchè del No

Con l’acronimo 5G si definisce la “quinta generazione” della tecnologia radiomobile: stando ai programmi elaborati dall’industria, il 5G andrà ad aggiungersi alle tecnologie di trasmissione esistenti, soprattutto con l’intento di interconnettere gli oggetti. Tra questi si può pensare in ambito domestico al frigorifero o alla lavatrice, ma vi si comprende anche l’auto a guida autonoma.

Tra gli argomenti di maggiore attrattiva si parla di un miglioramento di Internet (ovvero della sua fruizione via radio), ma esiste un’altra faccia della medaglia. Si tratta soprattutto di un enorme aumento dell’inquinamento elettromagnetico, ma sostengono le associazioni promotrici della Giornata, anche di una più capillare sorveglianza su ogni singolo individuo.

La protesta in Italia

Tra le iniziative in programma per il 25 gennaio, si mobilità anche la provincia autonoma di Bolzano, candidata a diventare una “smart country”.

Qui, la Rete Onde Civiche, sostenuta dal CTCU, lamenta come addirittura siano in corso campagne di informazione non del tutto trasparenti volte decisamente a rassicurare, e a relativizzare la portata dei cambiamenti che il 5G provocherà in termini di ambiente e salute sul nostro territorio.

Attualmente, nove Comuni della provincia hanno espresso un chiaro “No” a impianti di nuova generazione, pretendendo che, prima di dargli il via libera, si dimostri al di là di ogni dubbio che questo nuovo standard tecnologico è perfettamente innocuo.

In molte aree della provincia si sono raccolte firme per presentare una petizione ai Sindaci e chiedere loro di sospendere qualsiasi autorizzazione relativa all’ambito del 5G.


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1 thought on “No al 5G, sabato la giornata mondiale di mobilitazione

  1. tanto le frequenze le hanno già vendute e cambierà anche il sistema di trasmissione tv. crediamo che ci daranno retta?

Parliamone ;-)

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