Premio Dona, il futuro di consumatori e imprese dopo la pandemia
Oggi il Premio Vincenzo Dona: i cambiamenti portati dalla pandemia e il futuro del mercato, le aspettative dei consumatori, la digitalizzazione e la tutela dei diritti. Tra gli ospiti: il Vice-ministro della Salute Sileri, i Presidenti delle Autorità Besseghini (energia) e Stanzione (privacy)
Il futuro del mercato, le aspettative dei consumatori, le sfide a cui sono chiamate le imprese e poi la digitalizzazione, il richiamo all’etica, il rispetto dei diritti, una riflessione su come la pandemia sta cambiando (e ha già cambiato) le nostre esistenze. Questi i focus principali della quattordicesima edizione del Premio Vincenzo Dona, dal titolo “What’s next”, che si è tenuto questa mattina in diretta streaming dagli studi Sky di Milano.
Tra gli ospiti: il Vice-ministro della Salute Sileri, i Presidenti delle Autorità Besseghini (energia) e Stanzione (privacy) e l’ex consigliere per l’innovazione alla Casa Bianca, Alec Ross, vincitore del Premio Dona 2020.
Premio Vincenzo Dona, l’emergenza sanitaria come input per il cambiamento
In apertura l’avvocato Massimiliano Dona, Presidente di Unc, ha anticipato alcuni dei temi della giornata:
“La pandemia sta radicalmente modificando le nostre vite, le abitudini, i consumi, gli stessi eventi. Siamo nel bel mezzo di una tempesta che non accenna a placarsi, ma le pandemie ci costringono a comprendere meglio la società in cui viviamo e a progettare quella in cui vorremmo vivere. Il Covid19 non è una rivoluzione, è un acceleratore del cambiamento, ma anche della comprensione dei fenomeni che abbiamo davanti”.
Questa la dichiarazione di Massimiliano Dona, che ha sottolineato il no dell’associazione “a provvedimenti dell’emergenza che comprimono i diritti dei consumatori: non possono essere infatti i cittadini a farsi carico di sostenere un sistema produttivo in difficoltà. Questa strategia impoverisce la capacità di spesa, ma soprattutto ne mina la fiducia”.
Ridurre la pressione sugli ospedali con azioni efficaci, andando incontro alle necessità dei medici di medicina generale e, quindi, individuare le aree più idonee per eseguire i tamponi, fornendoli di dispositivi di protezione e supportandoli nelle procedure di attivazione delle USCA, sono queste le priorità e, allo stesso tempo, le sfide della sanità poste dalla pandemia da Covid-19 in questo momento.
Ne ha parlato il Vice-ministro della Salute Pierpaolo Sileri, il quale ricorda la necessità di costruire e accelerare nuovi percorsi, nella sanità digitale, nell’assistenza territoriale, nella programmazione e prevenzione sanitaria.
Le 4 R del cambiamento
Secondo il sociologo e saggista Francesco Morace, il percorso da intraprendere alla luce dei cambiamenti portati dall’emergenza sanitaria necessità delle 4R: Responsabilità, Riconoscimento, Reciprocità e Rigenerazione.
Serve dunque, responsabilità, per proporre un percorso di crescita verso un mondo più equilibrato, fatto di “attivismo (anche nel consumo) e desiderio di contare e di contarsi, di porsi al centro della scena con la propria presenza autentica, fisica e digitale”. Serve “riconoscere, riconoscerci, riconoscersi”.
Ed è necessario – prosegue Morace – “ridefinire le mappe del proprio pensare e quindi del proprio agire, mettendo al centro la reciprocità. L’opinione del singolo conta, ma non può essere considerata l’unità di misura, che deve invece essere la capacità collettiva di relazione“.
E, infine, rigenerazione, la nuova dimensione della sostenibilità che dovrà essere alimentata in modo nuovo e creativo.
Premio Vincenzo Dona, economia digitale
L’economia digitale è stata protagonista della seconda parte della Giornata. Con particolare riguardo ai pagamenti digitali, che hanno trovato terreno fertile durante il lockdown registrando una costante crescita anche nei mesi successivi, per via dei vantaggi riscontrati dai consumatori, come semplicità, velocità e sicurezza.
Spazio, poi, ai temi strettamente energetici, con un focus sull’impatto causato dalla pandemia di Covid-19 sul sistema energetico globale. Dalle riflessioni poste è emerso, in particolare, come il blocco delle attività produttive, e quindi la conseguente diminuzione delle emissioni e, in generale, dell’inquinamento, abbia mostrato anche le conseguenze ambientalmente nefaste di un sistema di produzione non rispettoso del pianeta.
Per Stefano Besseghini, Presidente Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, le parole chiave per il futuro sono sostenibilità e innovazione:
“Gli effetti di questa pandemia non sono comparabili con eventi calamitosi del passato. Hanno un’estensione spaziale e temporale non decifrabile. L’Autorità, con la propria regolazione ha accompagnato la fase emergenziale, garantendo agli operatori dell’energia, del gas, dell’acqua e dei rifiuti, di poter svolgere il proprio lavoro, assicurando i servizi ai cittadini e alle imprese – ha dichiarato. – In questa fase incerta la regolazione mira a garantire stabilità, per accompagnare le categorie più colpite ad una graduale ripresa”.
Il futuro della sanità digitale
In conclusione della Giornata le parole del Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, con una riflessione sulla sanità digitale.
“La pandemia ha accelerato in ogni campo il processo di digitalizzazione, con il merito di mostrarcene, oltre ai rischi possibili, anche le straordinarie potenzialità. L’esperienza del tracciamento dei contatti, della telemedicina, dell’applicazione ai dati epidemiologici di tecniche di intelligenza artificiale, hanno rappresentato un’importante occasione di sviluppo e sperimentazione di soluzioni innovative – ha dichiarato Stanzione.
L’Autorità ha, però, sottolineato la necessità di portare la sanità digitale all’interno di un progetto organico di governance, che riduca i rischi cibernetici e promuova una destinazione solidaristica dei dati, anche a fini di ricerca, ma con le dovute cautele, per “evitare ogni possibile reidentificazione delle persone”.
“La protezione dei dati personali è, in questo senso, una componente essenziale di questo percorso – ha concluso Stanzione – nella sua capacità di realizzare una virtuosa sinergia tra la tutela della persona e gli altri beni giuridici in gioco”.