Sostenibilità ittica, cresce la tendenza verso la pesca e i consumi responsabili
Secondo il report annuale MSC sulla pesca sostenibile, in Italia il volume dei prodotti ittici con marchio MSC è cresciuto del 30% rispetto allo scorso anno, pari a 10 mila tonnellate in più
È salito di 10 mila tonnellate (raggiungendo quota 37 mila tonnellate) il volume di prodotti ittici a marchio blu venduti in Italia, in crescita del 30% rispetto allo scorso anno; è quanto emerge dall’ultima edizione del rapporto annuale pubblicata oggi da Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione non profit responsabile del principale programma per la sostenibilità ittica a livello globale.
Dati che mostrano – secondo l’analisi di MSC – una grande attenzione verso la salute di mari e oceani, che si inserisce in un più ampio movimento globale per la sostenibilità dei consumi.
La sostenibilità ittica nel mondo
Il report rivela che il 19% delle catture di pescato mondiale proviene da attività di pesca di piccole e grandi dimensioni coinvolte nel programma di certificazione di MSC, per un volume globale di pescato corrispondente a 16 milioni di tonnellate.
Rispetto all’anno precedente, le attività di pesca coinvolte nel programma MSC salgono, dunque, di 18 unità, arrivando a 516. Di queste, 25 risultano sospese a causa di mutate condizioni esterne o dal mancato raggiungimento delle condizioni di miglioramento previste dal programma di certificazione, mentre 70 si stanno sottoponendo al processo di valutazione di conformità allo Standard.
Sono invece 46.205 i supermercati, i ristoranti, le aziende trasformatrici, i distributori e i magazzini detentori della certificazione MSC per la Catena di custodia, indispensabile per mantenere il controllo sulla tracciabilità e la segregazione del pescato certificato sostenibile e per poter apporre il marchio blu sul prodotto finale che arriva al consumatore.
E 20,075 sono i prodotti con marchio blu, disponibili in 63 Paesi del mondo, di cui quasi 500 sugli scaffali dei punti vendita in Italia; la categoria dei surgelati è in testa alla classifica del volume di prodotti a marchio blu venduti nel mondo, con 547 mila tonnellate di prodotti, seguita dalla categoria dei refrigerati con 274 mila tonnellate vendute.
“La crescita del programma MSC nonostante la pandemia è un forte segno di coinvolgimento e impegno da parte delle attività di pesca, dei marchi e dei consumatori che sempre più scelgono pesce di provenienza sostenibile – afferma Francesca Oppia, Direttrice del programma MSC in Italia. – Ma le sfide da affrontare sono ancora molte: troppi governi continuano a mettere interessi a breve termine prima della sostenibilità mentre a livello globale il livello di pesca eccessiva continua ad aumentare. Chiediamo ai governi di cogliere questo momento come un’opportunità per sostenere la pesca e il settore ittico sostenibile“.
Gli effetti della pandemia sul consumo di prodotti ittici certificati sostenibili
Secondo quanto emerge dal rapporto, la pandemia ha portato i consumatori a orientarsi maggiormente verso i prodotti ittici a marchio blu MSC congelati (che hanno registrato un aumento del +26% rispetto allo scorso anno) e in scatola (+4%), ma ha causato anche un crollo delle vendite dei prodotti per il food service (meno 15%) e di pesce fresco (meno 5%).
Per quanto riguarda l’Italia, si registra oltre l’80% di volumi certificati nella categoria dei surgelati, mentre la categoria delle conserve ittiche rappresenta il 10%. È invece tutto da costruire per il mercato del fresco, per il quale non ci sono ancora pescherie certificate MSC nel nostro Paese.
1 thought on “Sostenibilità ittica, cresce la tendenza verso la pesca e i consumi responsabili”