Taxi: da Mimit e Mit circolare interministeriale sull’aumento delle licenze (Foto Pexels da Pixabay)

I Comuni potranno rilasciare, in via sperimentale, licenze aggiuntive a chi è già titolare di una licenza di taxi per fronteggiare l’aumento della domanda legato a grandi eventi o a eccezionali flussi di presenze turistiche. Ma c’è anche la possibilità di concorsi straordinari per i Comuni e doppia guida “per avere più taxi, più licenze e più servizi in auto ecologiche, quindi in città più salubri”, come ha detto il Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Sui taxi il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno emesso ieri una circolare esplicativa che consentirà ai comuni di muoversi rapidamente per risolvere la carenza dei taxi sulle strade, un modo per rispondere anche alle criticità denunciate dall’Antitrust. Per il Movimento Difesa del Cittadino si tratta di un primo passo. Ora però, dice l’associazione, bisogna liberalizzare e aprire a servizi quali quelli di Uber.

Taxi, la circolare sull’aumento delle licenze

La circolare Mimit-Mit, inviata ai comuni, all’Associazione Nazionale Comuni Italiani, all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, all’Enac, e alle associazioni di categoria, fornisce i chiarimenti sulle norme introdotte dal Decreto Asset, approvato il 10 agosto scorso e convertito in legge il 9 ottobre.

Le nuove regole semplificate, spiega una nota, permettono ai comuni di rilasciare, in via sperimentale, licenze aggiuntive a chi è già titolare di una licenza per fronteggiare l’incremento della domanda legato a grandi eventi o a eccezionali flussi di presenze turistiche. Queste licenze hanno carattere temporaneo o stagionale e una durata, comunque, non superiore a dodici mesi, prorogabili per un massimo di ulteriori dodici. La durata di dodici mesi non esclude la possibilità che l’amministrazione comunale, per motivi di esigenze economiche e turistiche, ne preveda un utilizzo anche frazionato nel tempo, fermo restando il limite temporale previsto.

La circolare ricorda inoltre che vengono semplificate le regole anche per i comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitana e quelli sede di aeroporto, che possono incrementare il numero delle licenze taxi in misura non superiore al 20 per cento di quelle già rilasciate, attraverso un apposito concorso straordinario con procedura semplificata e accelerata. Sono una settantina i comuni interessati, tra cui Roma, Milano, Napoli, Firenze, ma anche Bergamo, Verona, Trapani. I comuni possono indire subito i concorsi straordinari per aumentare le licenze senza ulteriori interventi normativi, richieste o autorizzazioni, con incentivi raddoppiati per l’acquisto di auto sostenibili.

I tassisti che ne fanno domanda, spiega ancora la nota, potranno anche avere con una semplice comunicazione la doppia guida sulla stessa auto: basterà chiederla ai comuni e sarà automaticamente concessa.

Taxi, MDC: ora liberalizzare e aprire a Uber

La circolare sui taxi, commenta Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), «è sulla buona strada, si tratta di un primo passo nella giusta direzione. Resta però il fatto che le misure indicate sono insufficienti e temporanee, in particolare per le grandi città, dove si registrano gravi carenze nel servizio taxi, con pesanti disservizi per i cittadini».

«Torniamo quindi a chiedere – prosegue Longo – che il governo metta in campo un intervento che scardini il corporativismo e realizzi una vera liberalizzazione del settore aprendo alle piattaforme di ‘ride-hailing’, come Uber. Non certo nella formula attuale, però. In Italia, infatti, diversamente dai principali Paesi europei Uber è riuscito soltanto, lo scorso luglio, a firmare un accordo con la Cooperativa 3570, che ne utilizza la piattaforma unicamente come strumento aggiuntivo per prenotare auto già esistenti. Una soluzione di cui beneficia esclusivamente la categoria dei taxi. Occorre invece favorire l’apertura alle piattaforme di ‘ride-hailing’, come Uber, appunto, che mettono in strada un reale servizio aggiuntivo di auto, ovviamente regolate e controllate come avviene nelle altre grandi capitali europee. Al governo chiediamo coraggio».


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