Esportazioni dei rifiuti, il Parlamento UE chiede regole più severe per l'UE (Foto Pixabay)

Esportazioni dei rifiuti, il Parlamento UE chiede regole più severe per l'UE (Foto Pixabay)

Esportazioni dei rifiuti, il Parlamento UE chiede regole più severe per l’Unione Europea

Il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale su norme più rigorose per le esportazioni dei rifiuti. Tra le misure: gestire in modo ecologicamente corretto i rifiuti spediti al di fuori dell’UE e vietare l’esportazione di rifiuti di plastica verso i Paesi non OCSE

Nel 2020 le esportazioni di rifiuti dell’UE verso i Paesi terzi hanno raggiunto 32,7 milioni di tonnellate, pari a circa il 16% del commercio globale di rifiuti. Inoltre, ogni anno vengono spediti circa 67 milioni di tonnellate di rifiuti tra i Paesi UE. Su questo tema si è espresso il Parlamento UE, che ha adottato martedì la sua posizione negoziale su una nuova legge per riformare le procedure e le misure di controllo dell’UE per le spedizioni di rifiuti.

I deputati sono, quindi, pronti ad avviare i negoziati con i Paesi UE.

Una decisione che arriva a seguito della proposta di riforma delle norme UE sulle spedizioni di rifiuti presentata dalla il 17 novembre 2021 dalla Commissione UE.

Esportazioni di rifiuti, cosa prevede il testo adottato dal Parlamento UE

La nuova legge – si legge in una nota del Parlamento UE – dovrebbe migliorare la protezione dell’ambiente e della salute umana, sfruttando le opportunità offerte dai rifiuti per raggiungere gli obiettivi UE di un’economia circolare e a inquinamento zero.

In particolare, i deputati sostengono il divieto di spedizione di tutti i rifiuti UE destinati allo smaltimento verso Paesi extra UE, tranne in casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati. Inoltre, concordano sul fatto che le esportazioni dell’UE di rifiuti pericolosi verso i paesi non OCSE dovrebbero essere vietate.

Mentre le esportazioni dei rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbero consentite solo a quei Paesi non OCSE che danno il loro consenso e dimostrano la loro capacità di trattare tali rifiuti in modo sostenibile. In particolare, la Commissione redigerà un elenco di tali Paesi beneficiari, da aggiornare almeno ogni anno.

La Commissione monitorerebbe, inoltre, più da vicino le esportazioni di rifiuti verso i paesi dell’OCSE, per garantire che gestiscano i rifiuti in modo rispettoso dell’ambiente, come richiesto dalle norme, e che non incidano negativamente sulla gestione dei rifiuti domestici in tale paese.

Tra le altre misure vi è anche il divieto di esportazione dei rifiuti di plastica verso i Paesi non OCSE e l’eliminazione graduale dell’esportazione verso i Paesi OCSE entro quattro anni.

Il Parlamento, inoltre, chiederà la creazione di un meccanismo di selezione a livello UE basato sul rischio, per orientare i Paesi UE che effettuano ispezioni a prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.


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