estambiente, un festival per parlare di crisi climatica e transizione ecologica (Foto Pixabay)

Taglio del nastro ieri sera per Festambiente 2023, il festival nazionale di Legambiente, che si svolge dal 2 al 6 agosto a Rispescia (GR) nel cuore della Maremma. Ha preso dunque il via la 35esima edizione del festival nazionale di Legambiente, con un calendario ricco di eventi, dibattiti, musica, teatro, cinema e iniziative per grandi e bambini. 

Crisi climatica e transizione ecologica

Lotta alla crisi climatica e accelerazione della transizione ecologica i temi portanti al centro della manifestazione e su cui l’associazione ambientalista chiede al Governo e alle istituzioni soluzioni urgenti, facendo di più e più velocemente.

“È tempo ormai di rispondere con i fatti rispetto a quanto sta accadendo in Italia, dove nei primi cinque mesi del 2023 gli eventi meteo estremi sono aumentati del +135% rispetto a quelli di inizio 2022 – afferma l’associazione –  Eppure il Paese è in ritardo nella realizzazione di nuovi impianti da rinnovabili: a fine 2022, sono 1364, infatti, quelli in lista d’attesa e ancora in fase di valutazione, il 76% distribuito tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna”.

 

 

Oggi la giornata dedicata all’agroecologia

Oggi la giornata è dedicata all’agroecologia.

Legambiente ricorda ancora i dati dell’emergenza: in Italia, dal 2010 a giugno 2023 sono stati registrati 96 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, di cui 38 grandinate, 21 casi di trombe d’aria e raffiche di vento, 15 allagamenti, 11 casi di siccità prolungata, 8 esondazioni fluviali. Fra le regioni più colpite ci sono Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Toscana. Con i dati dell’Osservatorio Città Clima, Legambiente fa anche il punto, nella giornata dedicata all’agroecologia, sulle difficoltà e le nuove sfide che l’agricoltura deve affrontare, prima fra tutte quella climatica.

Alluvioni, lunghi periodi di siccità, ondate di calore, stanno infatti minacciando il comparto agroalimentare con conseguenze economiche sempre più pesanti. “Secondo il Piano nazionale adattamento climatico pubblicato sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica al 2050 il settore dell’agroalimentare italiano, in assenza di interventi di mitigazione, rischia perdite economiche di 12,5 miliardi di euro all’anno”, ricorda l’associazione.

Adattamento e contrasto alla crisi climatica

In questo scenario sono due i pilastri che devono stare al centro del dibattito: l’adattamento e il contrasto alla crisi climatica. E queste due azioni si traducono in “un nuovo modello di agricoltura, la cosiddetta agroecologia, capace di coniugare sostenibilità ambientale e innovazione, con un’attenzione particolare alla salute del consumatore”.

«Il futuro del Pianeta passa anche dalla riconversione ecologica dell’agricoltura – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – Gli eventi climatici estremi a cui stiamo assistendo non lasciano spazio a dubbi: serve agire subito. Adattamento e contrasto alla crisi climatica devono essere i due pilastri delle politiche presenti e future, mettendo da parte definitivamente negazionismi di sorta smentiti dai numeri delle perdite registrate in ambito agricolo nell’ultimo periodo. Il made in Italy deve andare nella giusta direzione, seguendo le indicazioni dei mercati che chiedono cibi più sani e sostenibili, nel solco di quanto indicato dall’Europa. Pratiche rispettose dell’ecologia del suolo, una zootecnia rispettosa dell’ambiente e del benessere animale e prospettive socio-economiche eque per gli agricoltori sono l’unica via così come lo sono le energie rinnovabili, a partire dall’agrivoltaico e dalla produzione di biometano».


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