Microplastiche, nuove misure da Bruxelles contro l’inquinamento dai pellet di plastica (Foto di Pete Linforth da Pixabay)

Dopo le restrizioni alle microplastiche aggiunte nei prodotti (stop a cosmetici, glitter, detergenti, ammorbidenti, prodotti fitosanitari, giocattoli con microplastiche aggiunte) la Commissione europea ha proposto oggi nuove misure per ridurre l’inquinamento da microplastiche causato dai pellet di plastica.

Microplastiche ovunque

I pellet di plastica sono la materia prima utilizzata per la produzione di tutta la plastica; la maggior parte dei pellet è costituita da microplastiche (fino a 5 mm), mentre una piccola parte potrebbe essere leggermente più grande.

«Cosa si può trovare sia nelle profondità oceaniche che al vertice del Monte Everest, per lo più invisibile all’occhio umano, ma presente nel nostro flusso sanguigno, e non scomparirà per migliaia di anni? Sì, è giusto, microplastiche. Una volta che queste piccole particelle di plastica si trovano nell’ambiente, sono quasi impossibili da ripulire – ha detto Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca Le microplastiche sono pervasive e dobbiamo fermare l’inquinamento alla fonte. Per questo motivo la proposta odierna mira a prevenire la fuoriuscita di pellet di plastica nel nostro ambiente, nell’interesse dei nostri ecosistemi e della nostra salute e a sostegno dei settori economici che dipendono da suoli sani e da fiumi e oceani puliti e privi di plastica».

Misure contro le perdite di pellet

Oggi dunque la Commissione ha proposto per la prima volta misure per prevenire l’inquinamento da microplastica dovuto al rilascio accidentale di pellet di plastica.

Ogni anno nell’ambiente, spiega Bruxelles, vengono rilasciate fra 52 e 184 tonnellate di pellet a causa di manipolazioni scorrette lungo l’intera catena di approvvigionamento. L’obiettivo della proposta è allora quello di garantire l’adozione di misure precauzionali da parte di tutti coloro che manipolano pellet di plastica nella Ue. Questo “dovrebbe ridurre fino al 74 % il rilascio di pellet, portando a ecosistemi più puliti, contribuendo a creare fiumi e oceani senza plastica e riducendo i potenziali rischi per la salute umana”, aggiunge la Commissione europea.

“I pellet di plastica sono una delle maggiori fonti di inquinamento involontario da microplastiche. La Commissione propone oggi che gli operatori agiscano nel seguente ordine di priorità: prevenzione per evitare fuoriuscite di pellet; il contenimento dei pellet sversati per garantire che non inquinino l’ambiente; e, come opzione finale, la bonifica dopo un evento di fuoriuscita o perdita”.

La proposta di regolamento prevede ad esempio migliori pratiche di trattamento e manipolazione da parte degli operatori e una metodologia armonizzata per stimare le perdite. Dovrà ora essere discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

 

Microplastiche, stop della Ue a quelle aggiunte a cosmetici, glitter, scrub e farmaci (Foto Suzy Hazelwood per Pexels)

 

Contro l’inquinamento da microplastiche

L’inquinamento da microplastiche è una grande emergenza ambientali e di salute. Microplastiche sono state trovate ovunque, dagli ambienti più remoti del Pianeta al corpo umano. I pellet di plastica sono presenti nell’acqua e nel suolo, compresi i terreni agricoli, e danneggiano gli ecosistemi e la biodiversità. La necessità di affrontare la crescente presenza di microplastiche comporta diverse azioni da parte della Ue, che sta seguendo un triplice approccio: ridurre l’inquinamento causato dai prodotti di plastica (poiché questi si degradano in microplastiche una volta nell’ambiente); limitare l’uso di microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti; ridurre i rilasci involontari di microplastiche.  

“Insieme alle restrizioni sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente, adottate il 25 settembre 2023, le norme adottate oggi – spiega ancora Bruxelles – sono i primi strumenti dell’UE specificamente concepiti per contrastare l’inquinamento da microplastica alla fonte e contribuire all’obiettivo di ridurre le emissioni di microplastiche nell’ambiente del 30% entro il 2030, stabilito dal piano d’azione per l’inquinamento zero”.


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