OGM. Richiesta autorizzazione per nuova patata biotech
Se autorizzata, la patata biotech Fortuna verrebbe utilizzata principalmente per la produzione di patatine su larga scala. Qualche giorno fa è arrivata, in Europa, la richiesta di autorizzazione per la coltivazione e il consumo alimentare umano e animale per una patata biotech resistente alla peronospora, una malattia fungina capace di distruggere fino al 20% dell’attuale produzione: si tratta di una varietà geneticamente modificata, chiamata appunto Fortuna e appartenente alla multinazionale BASF.
Non si sono fatte attendere le reazioni negative. Afferma Simona Capogna, vicepresidente VAS (Verdi Ambiente e Società): "La BASF è una delle principali multinazionali chimiche, che ha investito nel settore delle agrobiotecnologie ed è già nota in Europa per altre due varietà di patate, la Amflora (approvata per la coltivazione, per l’utilizzo industriale e per l’alimentazione animale) e l’Amadea (non autorizzata, ma presente in modo illegale nei campi svedesi in cui è stata coltivata Amflora)".
L’approvazione della Amflora risale allo scorso anno, quando la Commissione Ue ha autorizzato la coltura di questa patata Ogm a fini industriali, come la produzione di carta, e l’utilizzo dei prodotti derivati dall’amido di questa patata come mangimi per animali. A differenza di questa, però, Fortuna sarebbe utilizzata principalmente per la produzione di patatine su larga scala.
Commenta la vicepresidente VAS: "Sicuramente, come dice lo stesso nome, la nuova patata biotech potrebbe fare la fortuna della BASF: ingegnerizzata utilizzando una varietà selvatica del Sud America e una varietà commerciale, permette alla multinazionale chimica di ottenere un monopolio sulla sua produzione e commercializzazione per ben 20 anni, grazie al sistema brevettuale che consente di applicare la proprietà intellettuale sulla materia vivente. Ancora una volta assistiamo impotenti all’espropriazione delle risorse genetiche dei popoli della Terra da parte di un manipolo di aziende agrochimiche".
A oggi in Europa possono essere coltivati solo due tipi di prodotti Ogm: la prima tipologia di mais (MON810) autorizzata nel 1998 e lapatata Amflora. Più di 10 altri prodotti Ogm hanno già iniziato la procedura d’autorizzazione Ue.

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