
Banche, Assoutenti: con nuove regole Eba a rischio moratorie mutui e prestiti
Assoutenti: “a rischio moratorie da 300 miliardi su mutui e finanziamenti. 1,4 milioni di famiglie e 1,3 milioni di aziende rischiano il default con effetti a cascata su banche ed economia”
Le moratorie su mutui, prestiti e finanziamenti da 300 miliardi di euro, avviate per sostenere famiglie e imprese danneggiate dalla crisi economica prodotta dal Covid, scadranno il prossimo 30 giugno e rischiano di non essere più prorogate, a causa delle regole imposte dall’Eba, l’Autorità bancaria europea. Lo denuncia oggi Assoutenti.
L’associazione sottolinea come una simile misura porterebbe al default milioni di famiglie e imprese, trascinando con sé le banche minori e provocando effetti disastrosi sull’economia italiana.
Moratorie in scadenza, le nuove disposizione Eba
“Sulla proroga delle agevolazioni incombono le nuove disposizioni dell’Eba entrate in vigore lo scorso gennaio – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – che prevedono l’obbligo per le banche di accantonare tra il 7 e il 10% del valore del finanziamento e del mutuo concesso per garantire la copertura dei crediti deteriorati, e nuove classificazione di default per i debitori”.
“Se la normativa non verrà sospesa, dal prossimo 1 luglio le banche si troveranno ad affrontare seri problemi di bilancio, 1,3 milioni di aziende e 1,4 milioni di famiglie che avevano aderito alle moratorie saranno chiamate a onorare i propri debiti indipendentemente dalle decisioni del Governo, pur versando ancora in condizioni di grave difficoltà economica – prosegue Truzzi – 2,7 milioni di soggetti che potrebbero quindi finire in “default” e trascinare nel baratro le piccole e medie banche, con effetti devastanti per l’economia nazionale e 600mila posti di lavoro a rischio”.
Assoutenti sottolinea che oggi, nonostante le misure di sostegno varate dal Governo, il 40% delle famiglie italiane ha difficoltà col pagamento degli affitti e il 30% con rate e prestiti.
“Annullare in questo momento delicato le moratorie vorrebbe dire condannare a morte le imprese che erano ricorse a tale misura e a ridurre sul lastrico 1,4 milioni di famiglie, e pertanto ci appelliamo al Governo Draghi affinché eviti l’ennesima crisi del credito in Italia”, conclude l’associazione.

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