Disuguaglianze educative, Save the Children: con il carovita diminuiscono le spese per l’istruzione (Foto di cherylt23 da Pixabay)

In Italia aumentano le disuguaglianze educative e sono in forte calo le spese per l’istruzione. A pagarne il prezzo sono bambine, bambini e adolescenti delle famiglie più povere, che hanno meno risorse da investire nell’istruzione. E questo anche perché l’aumento dell’inflazione ha fatto aumentare la quota di spesa destinata all’abitazione e ai prodotti alimentari, a scapito dell’istruzione. La povertà economica scatena dunque povertà educativa e ha un impatto forte sui percorsi educativi di bambini e adolescenti. La povertà materiale spesso è una causa determinate dell’abbandono scolastico.

È il quadro tracciato da Save the Chidren, che insieme all’Istituto Buddista Italiano ha promosso il progetto “DOTi – Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”.

Diminuisce la spesa per l’istruzione

Si parte da un contesto di aggravamento della povertà minorile. Negli ultimi dieci anni in Italia il tasso di minori in povertà assoluta ha raggiunto il 14,2%: riguarda quasi 1,4 milioni di minori. E questo aumenta il rischio che la povertà delle famiglie porti all’abbandono precoce degli studi.

La povertà economica infatti ha un forte impatto sui percorsi educativi di bambini e adolescenti. In poche parole: ci sono meno soldi per la scuola, per i libri, per il materiale didattico, perché i soldi che ci sono servono per l’abitazione e per il cibo. E così diminuiscono le spese per l’istruzione.

«Nel nostro Paese – spiega Save the Children –  la spesa delle famiglie per l’istruzione è in media molto bassa ed in diminuzione negli ultimi anni, in particolare nei quintili più poveri della popolazione e nelle regioni del Sud. La forbice nei consumi educativi tra le famiglie di diverse condizioni economiche si allarga nelle regioni del Nord, dove a fronte di una quota di spesa destinata all’istruzione pari allo 0,6% del totale tra le famiglie in condizioni economiche più deprivate, tale valore raggiunge il 2,2% per quelle più abbienti, come emerge dalle nostre elaborazioni su dati ISTAT».

Aumentano le disuguaglianze educative

«Il tema della crescita delle diseguaglianze educative – prosegue Save the Children – si lega anche all’aumento dell’inflazione degli ultimi due anni, che ha generato un aumento dei prezzi al consumo soprattutto per i beni alimentari e i prodotti energetici».

L’aumento dei prezzi fa cambiare alcune voci di spesa delle famiglie e indica un aumento delle disuguaglianze educative – perché ci sono meno soldi per l’istruzione e l’educazione a fronte delle spese per casa e cibo.

«Ad esempio, nel Mezzogiorno le famiglie con minore capacità di spesa hanno ridotto la quota destinata ai prodotti alimentari (passata dal 33% al 31,5%) e aumentato quella destinata alle spese dell’abitazione (dal 39,5% al 41,2%), mentre la quota destinata all’istruzione, che era già la più bassa nel 2020, è diminuita ulteriormente nel 2021, passando dallo 0,5% del totale allo 0,37%. Anche le famiglie meno abbienti nel Nord del Paese hanno ridotto la quota della spesa per l’istruzione, che è passata dall’1,06% del totale allo 0,57%».

Le doti educative

Save the Children, insieme all’Istituto Buddista Italiano, ha promosso il progetto “DOTi – Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”, attraverso il quale duemila minori, dal 2020 al 2023 riceveranno una “dote educativa”. Le doti erogate fino a dicembre 2022 sono 1430. Le doti educative sono un intervento personalizzato di sostegno rivolto a bambine, bambini e adolescenti che vivono in situazioni di grave svantaggio socio-economico. In concreto,  la dote fornisce beni o servizi ai minori che si trovano in condizioni certificate di fragilità e vulnerabilità socio-economica, attestate dai servizi sociali e dalla scuola.

«Il progetto DOTi, realizzato grazie al contributo dell’8Xmille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, dimostra come un investimento personalizzato in campo educativo produca degli effetti concreti nel ridurre i rischi di dispersione scolastica e nel promuovere i talenti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti che vivono in contesti più svantaggiati – ha detto Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – I dati ci dicono quanto sia necessario, in questo momento di difficoltà economica, un intervento immediato da parte delle Istituzioni per assicurare gratuitamente le forniture scolastiche fondamentali a tutti i bambini e agli adolescenti, a partire dai territori maggiormente deprivati, per garantire il loro diritto all’istruzione e per ridurre le disuguaglianze e il rischio di esclusione sociale».


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