cane e donna

Gli italiani e gli animali domestici, come influisce la pandemia

La pandemia ha cambiato il rapporto fra gli italiani e gli animali domestici. O meglio sembra averlo intensificato, con oltre metà dei connazionali che vive in famiglie dove ci sono compagni pelosetti a quattro zampe e uno su dieci che li ha adottati proprio nell’ultimo anno.

I motivi per cui gli italiani hanno accolto in casa un compagno animale sono diversi ma attengono soprattutto a una presenza allegra, affettuosa, che colma un vuoto personale e riempie di affetto.

“Mi rallegra le giornate”, risponde il 36% di chi ha adottato un cane o un gatto nell’ultimo periodo. “Mi fa compagnia”, dice uno su tre. “Per far contenti i miei figli”, risponde un ragguardevole 21% che evidentemente ha colto, nell’adozione di un animale domestico, un modo per responsabilizzare i figli o per aiutarli a superare le difficoltà di un anno complicato. Si adotta un animale domestico perché si ha bisogno di affetto e anche perché c’è più tempo per educarlo e per seguirlo anche in casa. Lo smart working, insomma, ci ha messo lo zampino.

 

 

gli italiani e gli animali domestici
Gli italiani e gli animali domestici, BVA Doxa 2021

 

Voglia di compagnia e affetto per gli italiani che adottano animali domestici

Il quadro viene da una recente indagine di BVA Doxa. In Italia il 50% della popolazione ha un animale domestico e, di questi, l’11% lo ha adottato nell’ultimo anno. Molti animali hanno trovato casa nel 2020.

La recente pandemia”, “Il timore dell’isolamento”, “La voglia di affetto”, “Una compagnia per i miei figli”: sono queste le principali riflessioni delle persone a cui è stato chiesto di motivare la scelta di adottare un animale domestico nell’ultimo anno.

C’è una grande attenzione sul mondo degli animali domestici, non del tutto disinteressata – perché a interessare è anche il business che ruota intorno a cani, gatti & co che popolano le nostre case.

Quali animali domestici sono arrivati in famiglia?

«Le preferenze – dice Doxa – si orientano principalmente verso il gatto e il cane scelti rispettivamente nel 50% e nel 46% dei casi (segnando un’inversione di tendenza rispetto al passato dove il cane si affermava al primo posto) seguiti, a grande distanza, dalla categoria degli uccelli, in particolare cardellini, canarini, pappagalli, e dalle tartarughe, che arrivano a pari merito al 7%; criceti e conigli si attestano sul 5% mentre ‘l’intramontabile’ pesce rosso viene accolto negli acquari del 4% delle famiglie».

Animali domestici in casa, perché sì

Le motivazioni sono un forte traino all’adozione di cani, gatti & Co. E fanno riferimento alla dimensione della compagnia, dell’affetto e della socialità, nonché a un’organizzazione dei tempi in casa che per alcune famiglie lascia più tempo da dedicare alla cura dei compagni a quattro zampe.

«Tra le principali motivazioni alla base delle adozioni, prevalgono l’allegria (36%) che suscita la loro presenza, la compagnia che è considerata un vero e proprio conforto emotivo (33%) e l’affetto incondizionato che riescono a trasmettere (29%) – spiega l’indagine – Altro driver importante è rappresentato dalla richiesta dei figli i quali, proprio grazie agli animali domestici, riescono a sviluppare il senso di responsabilità (7%) ma anche a colmare momenti di vuoto (21%) soprattutto alla luce del particolare contesto in cui stiamo vivendo, come evidenziano alcune testimonianze raccolte: “l’ho regalato ai miei figli/al mio compagno/a perché è stato un anno difficile” appare infatti tra le risposte all’indagine».

 

Animali in città

 

Lo smart working ci ha messo lo zampino

Lo smart working e il lavoro da casa sembrano aver giocato un ruolo perché hanno dato la spinta a chi era indeciso e hanno decretato l’arrivo del ‘momento giusto’ (14%) per adottare un animale grazie a una maggiore disponibilità di tempo da dedicare loro.

La presenza di un animale domestico con cui condividere parecchie ore della giornata porta con sé anche un cambio di abitudini e comporta una maggiore attenzione sia per quanto riguarda la pulizia e l’igiene della casa, sia quella verso l’animale stesso: il 28% dichiara, infatti, di aver diversificato e aumentato l’utilizzo di prodotti per mantenere gli spazi igienizzati e gli animali puliti per garantire la reciproca protezione.

Ultima indicazione della ricerca. I nuovi amanti degli animali sono soprattutto donne, nella fascia di età medio-giovane. Il 40% ha  tra i 25 ed i 44 anni.

Il livello di istruzione è medio con il 60% di diplomate alla scuola media superiore. Tra le professioni, forte la presenza di impiegate, ma anche di insegnanti, imprenditrici o commercianti. C’è una maggiore concentrazione nel Centro Italia. I nuovi amanti degli animali vivono di solito in famiglie composte da quattro componenti.


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